4 Dicembre, Santa Barbara: patronati e rappresentazioni iconografiche più note

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Santa Barbara è la patrona di minatori, addetti alla preparazione e custodia degli esplosivi, armaioli e, più in generale, di chiunque rischi di morire di morte violenta e improvvisa.

Molto invocata dai militari, protettrice della Marina Militare, del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, delle armi di Artiglieria e Genio; protegge, inoltre, geologi, montanari, lavoratori nelle attività minerarie e petrolifere, architetti, stradini, cantonieri, artisti sommersi, campanari, nonché torri e fortezze. Tante le Chiese e i luoghi di culto: Chiesa Cattedrale di Ravello (Salerno), Chiesa di San Pirtro Apostolo di Montecatini Valdinievole (Pistoia), Chiesa Cattedrale di Fabriano, Chiesa di S.Andrea di Sesti Ponente (Genova); il Priorato di Saint-Barbe-en Ange, nella diocesi di Lisieux in Francia, la Chiesa cattedrale di Colmen in Prussia (Germania). A Cipro ben dodici località sono nominate Hagia Warvara (Santa Barbara), ma anche a Baalbek, nel Libano, si rivendica la tradizione di Santa Barbara e ai turisti vengono mostrati il luogo del martirio, la croce incisa nella parete di marmo, l’impronta dei piedi scolpiti prodigiosamente sul pavimento.

Decine di località, siti, città, dipartimenti nel mondo portano il nome di Santa Barbara: a Samarà, nel centro della Repubblica Dominicana, nell’Honduras Occidentale, in un gruppo di isole dell’Oceano Pacifico, nel Messico Settentrionale, in Rhodesia, presso la diga sul Fiume Zambia, nell’Isola di Malta, per non parlare della famosa Santa Barbara in California. Le rappresentazioni iconografiche si sono diversificate nei secoli, influenzata anche dalle tradizioni culturali legate ai popoli che, tuttora, venerano Santa Barbara. Nelle raffigurazioni più antiche, è rappresentata con un pavone. Secondo alcuni si vuole far riferimento alle penne dell’animale in cui, secondo la leggenda, si trasformarono le verghe con cui la Vergine venne torturata; secondo altri si tratterebbe dell’Araba fenice, capace di rinascere dalle proprie ceneri, a testimonianza della provenienza orientale della Santa; secondo altri ancora, il pavone sarebbe simbolo di immortalità. In altre raffigurazioni, Barbara è associata ad una torre, raffigurata alle sue spalle o, in miniatura, tra le sue mani, in ricordo della torre in cui venne rinchiusa dal padre.

La Santa viene inoltre raffigurata con la pisside, il calice contenente le ostie benedette, in quanto annoverata tra i Santi Eucaristici, con la palma, simbolo della vittoria sul martirio; il giglio, simbolo della verginità; la spada, con la quale venne decapitata; la corona, simbolo di gloria; il Vangelo, simbolo del suo amore per la Parola di Cristo; un fascio di saette tra le mani, in quanto invocata contro i fulmini; un cannone ai piedi, in quanto protettrice delle Forze Armate. Alcune curiosità. La cosiddetta “Santabarbara” o polveriera è una struttura o un fabbricato per la custodia di materiale esplosivo, così chiamata per l’abitudine di appendere all’interno di questi magazzini un’immagine di Santa Barbara, cui è dedicata, ad esempio, la caserma ‘Santa Barbara’ dell’esercito italiano, situata ad Anzio e attualmente sede della Brigata RISTA – EW.

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