Il Dogma dell’Immacolata Concezione venne proclamato da beato Pio IX, con la bolla “Ineffabilis Deus”, l’8 dicembre 1854, nella Cappella Sistina.
Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851), dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848/1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, aveva fatto voto, in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa, allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe impegnato tutto se stesso nell’attuazione del gran dogma mariano.Il Pontefice sentì quest’esigenza come chiamata interiore, ricevuta mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata.“La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale”… questo, in estrema sintesi, il dogma della Immacolata Concezione, proclamato dal beato Papa Pio IX con la bolla pontificia “Ineffabilis Deus” l’8 dicembre 1854.
Torniamo all’8 dicembre 1854. Quella mattina, al momento della lettura della bolla, Pio IX è investito da un fascio di luce proveniente dall’alto. Fenomeno inspiegabile, perché in nessun periodo dell’anno, e tanto meno all’inizio della stagione invernale, da nessuna finestra della basilica vaticana un raggio di luce poteva raggiungere l’abside dove si trovava il Papa. Una sorta di “approvazione” celeste? Pochi mesi dopo, il 12 aprile 1855, un altro episodio misterioso. Lo stesso Pio IX è in visita al Collegio di “Propaganda Fide”, in via Nomentana. All’improvviso il pavimento sprofonda. Il Papa mostra una sorprendente lucidità e, nel preciso istante del crollo. grida: «Vergine Immacolata, aiutaci!». Tutti rimangono miracolosamente illesi. Per oltre un secolo, in quel Collegio, è rimasta in vigore l’usanza per gli alunni, al momento di sciogliere le fila, di ripetere la bellissima invocazione: «Vergine Immacolata, aiutaci!».
Aneddoti, questi, forse poco conosciuti. L’Immacolata Concezione si è rivelata subito un dogma scomodo e lo è tuttora, perché ci mette davanti agli occhi un fatto, un’evidenza che la modernità e la cultura contemporanea ha sempre rigettato: il mistero del peccato originale. Da Rousseau in poi l’uomo ha la pretesa di bastare a se stesso e di considerarsi immune da colpe che, semmai, vengono individuate nelle “strutture sociali”, all’occorrenza da abbattere anche con la violenza. Invece nasciamo con il peccato originale, siamo carichi di peccato. Ma attraverso l’Immacolata, che ci conduce all’amore di Cristo, possiamo diventare come il Padre ci ha pensati e ci ha voluti dall’eternità: suoi Figli.