Astronomia, HAT-P-7b: il pianeta delle tempeste dove piovono rubini e zaffiri

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Un vento prezioso, quello che soffia sull’esopianeta HAT-P-7b: la sua corrente porta con sé schegge di rubino e frammenti di zaffiro. È l’esotica scoperta di un gruppo di ricerca dell’Università di Warwick, primo nella storia ad aver osservato questo tipo di meteorologia spaziale attorno a un gigante gassoso al di fuori del Sistema solare.

Individuato da Kepler nel 2008, HAT-P-7b è circa 16 volte più grande della Terra e 500 volte più massiccio. Si trova a circa 1040 anni luce da noi, nella costellazione del Cigno, e orbita attorno a una stella grande due volte il nostro Sole.

Tutte queste proprietà – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – erano state misurate dettagliatamente in passato grazie al progetto HatNet, un network di ricerca ungherese dedicato alla scoperta e alla caratterizzazione dei pianeti extrasolari.

Quello che invece ancora non si conosceva era la presenza di correnti ventose potenti e mutevoli che percorrono la superficie di HAT-P-7b, e che arrivano spesso a provocare vere e proprie tempeste.

La scoperta, resa possibile dal monitoraggio della luce riflessa dall’atmosfera dell’esopianeta, mostra che il punto più luminoso di HAT-P-7b cambia progressivamente posizione.

Un cambiamento causato proprio dal vento, la cui drammatica velocità è in grado di spostare immensi cumuli di nubi attorno al gigante gassoso.

Ed ecco da dove deriva la componente ‘pregiata’ di questo vento: smuovendo le nuvole, il suo soffio sarebbe in grado di sprigionarne il contenuto, un po’ come se uno scrigno gassoso venisse improvvisamente dissolto.

Il tesoro? Piccolissime particelle di corindone, un minerale appartenente al gruppo dell’ematite e lo stesso che forma rubini e zeffiri.

Questa insolita caratteristica è descritta in un articolo pubblicato su Nature Astronomy.

I risultati – commenta David Armstrong, leader dello studio – mostrano che questi forti venti circondano il pianeta, trasportando le nubi dal lato notturno a quello diurno.  La velocità dei venti cambia drammaticamente nel corso del tempo. Si tratta della prima misura delle condizioni atmosferiche di un gigante gassoso al di fuori del nostro sistema planetario”.

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