Astronomia: un soffio di vita spira nel cielo di una stella bambina

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Ricercatori dell’Istituto Niels Bohr hanno sfruttato la “vista” aguzza di ALMA – Atacama Large Millimeter/submillimetre Array – per osservare le prime fasi di un neonato (potenziale) sistema solare. Per la prima volta è stato possibile studiare le potenti raffiche sparate fuori dal disco di polvere e gas che circonda un astro in formazione – una protostella di “appena” 100.000 anni in questo caso.

Con l’ausilio dell’osservatorio ESO, un network di 66 telescopi che scrutano il cielo con una risoluzione equivalente a quella di uno specchio con diametro di 16 chilometri, gli astronomi hanno individuato con un dettaglio senza precedenti le origini di una protostella lontana 450 milioni di anni luce (30 volte la distanza Terra-Sole).

Gli autori dello studio apparso su Nature – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – hanno osservato una sorta di “tornado” che si abbatte sulla stella in fasce trascinando gas e polvere fuori dal disco di rotazione. Questo processo è caratteristico della genesi di nuovi sistemi solari: una nube di materiale si contrae e si condensa a causa della forza di gravità, il centro collassa diventando una bolla di gas accesa dalla straordinaria pressione da cui emerge un giovane astro. Il materiale in esubero ruota vorticosamente e si accumula intorno alla protostella “piantando” i semi di nuovi pianeti.

In connessione alla nascita della stella, gli scienziati hanno rilevato le trombe d’aria connesse alle fasi precoci della vita del sistema oggetto di studio. Quando la stella si contrae polvere e gas girano attorno al disco come un pattinatore con le braccia lungo i fianchi mentre il vento nato dal disco trascina lontano il materiale. La dissipazione dell’energia rallenta la velocità del moto e permette alla stella di accendersi e ad eventuali pianeti di formarsi.

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