Nella giornata di ieri autentiche bufere di vento hanno sferzato le coste più meridionali della Sicilia e le isole del Canale di Sicilia, dove oltre alle forti raffiche di vento, fra Est e E-NE, si sono generate anche potenti mareggiate. Tutto merito dell’isolamento sull’entroterra desertico marocchino di un “CUT-OFF”, il quale, oltre ad erodere il margine più meridionale del robusto promontorio anticiclonico di blocco europeo, contrapponendosi a quell’imponente promontorio anticiclonico di blocco, presente sull’Europa orientale, con massimi di oltre i 1040 hpa fra Romania Moldavia e ovest dell’Ucraina, contribuirà a comprimere ulteriormente il “gradiente barico orizzontale” fra lo Ionio, il Canale di Sicilia e le coste tunisine. Il significativo infittimento di isobare che si è venuto a realizzare sul settore più meridionale del Mediterraneo centrale ha attivato una intensa ventilazione dai quadranti orientali che dallo Ionio si è rapidamente dipanata alle coste della bassa Calabria e della Sicilia, propagandosi molto velocemente al basso Tirreno e al Canale di Sicilia, con un impetuoso flusso da E-SE che raggiungerà l’intensità di burrasca, anche forza 8-9 Beaufort, fra Malta, le isole Pelagie e Pantelleria, dove si sono verificate vere e proprie bufere di vento, ben oltre la soglia d’attenzione.
Data la particolare configurazione barica, con un robusto promontorio anticiclonico di blocco disteso su tutta l’Europa centro-orientale, l’impetuoso flusso orientale (venti di levante e grecale) che ha spazzato la Sicilia è stato ben alimentato dalla ritornante più fredda da NE e N-NE che dalle pianure della Russia meridionale e dall’Ucraina, già raffreddate dalla precedente avvezione fredda, si è spinta sul mar Nero, salvo poi traboccare, tramite il mar di Marmara, sul mar Egeo e sulla Grecia, uscendo sul Mediterraneo centro-orientale con una intensa ventilazione da NE ed E-NE in estensione nel tratto di mare ad ovest di Creta.
Questo flusso nord-orientale, in uscita dal bordo più meridionale del robusto anticiclone di blocco, posizionato sull’Europa centro-orientale, ha difatti supportato il flusso di levante e grecale che nella giornata di ieri ha imperversato su tutto lo Ionio, il Canale di Sicilia e il basso Tirreno, con rinforzi fino a burrasca forte, soprattutto lungo tutto il Canale di Sicilia. Ma anche su tratti delle coste tirreniche calabresi, per l’amplificazione nelle vallate del reggino, del vibonese e del cosentino, derivata dai venti di caduta dai rilievi (effetto sottovento) del vicino retroterra. Come evidenziato pure dagli stessi modelli matematici che rappresentato l’intensità e l’orientamento dei venti nei bassi strati, il poderoso flusso dai quadranti orientali dalle coste meridionali del Peloponneso si è dipanato rapidamente a tutto lo Ionio, fino al Canale di Sicilia, determinando anche un significativo aumento del moto ondoso.
I mari si sono resi da subito da molto mossi fino ad agitati, addirittura molto agitato il Canale di Sicilia, per lo sviluppo di onde ben formate alte anche più di 3,0-4,0 metri. Difatti sul Canale di Sicilia ieri, col dipanarsi delle burrasche da Est e E-SE sull’intero bacino e con l’ampiezza del “Fetch” (lo spazio di mare su cui soffia il vento), si è sviluppato un imponente moto ondoso, nel tratto compreso fra Malta e Pantelleria, con la formazione di onde di “mare vivo” ben formate che hanno raggiunti picchi di oltre 4,0-5,0 metri di altezza. Queste grandi ondate, in parte, sono andate a rompersi con grande impeto lungo le coste orientali di Malta, Gozo, Linosa, Lampedusa e Pantelleria, dove si sono verificate mareggiate anche piuttosto intense.
Ma mareggiate significative nella giornata di ieri hanno investito l’intero litorale ionico della Sicilia, dal messinese ionico al siracusano e ragusano, per l’irrompere di onde lunghe, alte più di 3,0-4,0 metri, provenienti dal basso Ionio. Particolarmente colpito il litorale catanese, siracusano e ragusano, con ondate alte anche più di 4,0 metri. Le pessime condizioni meteo-marine inoltre hanno provocato l’interruzione dei collegamenti marittimi tra Porto Empedocle e le Pelagie e fra Trapani e Pantelleria. Ma notevoli difficoltà si riscontreranno anche nel traffico marittimo diretto sull’isola di Malta, soprattutto per le navi di piccole dimensioni.