Capodanno al castello: fascino, mistero… e fantasmi

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Capodanno ‘da paura’. Gli amanti del brivido non si faranno certo sfuggire l’occasione di trascorrere la notte di San Silvestro in modo insolito, magari tra le sale di un castello. Non un maniero qualunque, ma ‘abitato’ da un fantasma. E’ il caso di due luoghi ricchi di storia, fascino e mistero che apriranno le porte agli ospiti per festeggiare l’arrivo del 2017.
In Piemonte, in provincia di Asti, si trova il Castello di Cortanze, antichissima dimora storica della famiglia dei Roero. Chi è alla ricerca di un Capodanno raffinato ed elegante brinderà al nuovo anno in questo luogo magico e suggestivo. Per San Silvestro, oltre al cenone con musica dal vivo, brindisi e balli nei saloni nobili, vengono proposti tre pacchetti, da una, due e tre notti.
Il castello è noto anche per una leggenda: la presenza “in certe notti e in certe circostanze”, si legge sul sito, “attestata in luci e ombre che ricordano una donna dai capelli lunghi, con una grande veste chiara, identificata con Viola Maria Galante dei Roero di Cortanze, figlia del conte Ercole, scomparsa in giovane età dopo una travagliata vicenda d’amore e morte”. Viola, si racconta, si era invaghita del giovane parroco: due le versioni sul tragico epilogo di questo amore impossibile.
Capodanno misterioso anche al Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, uno dei più significativi esempi dell’arte fortificatoria medievale. In questo luogo da fiaba il programma del 31 dicembre prevede visite guidate e cena di gala con veglione danzante.
Si narra che il Castello di Gropparello fu teatro di una tragica vicenda. “Verso la metà del Duecento era signore di queste zone Pietrone da Cagnano, che, partito per un viaggio nei propri possedimenti, lasciò sola la bella moglie Rosania Fulgosio – si legge sul sito ufficiale di informazione turistica della Provincia di Piacenza – Approfittando della situazione, Lancillotto Bracciforte, capitano del marchese Pallavicino, prese d’assedio il castello, ma affascinato dalla bellezza della giovane castellana se ne innamorò e desistette dai propri propositi belligeranti. Ricambiato da Rosania, i due divennero amanti e Pietrone, informato dell’accaduto da una perfida serva, mise a punto la sua atroce vendetta. Narcotizzata la moglie durante il suo ultimo sontuoso banchetto, la murò viva nelle segrete del castello ed ancora oggi, specie nelle notti di vento si sente una voce invocare aiuto…”. (AdnKronos)

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