Capodanno: si brinda al nuovo anno con bollicine calabresi

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Che sia “Almaneti” o “Rosaneti” di Librandi, “Dovi'” dell’azienda Ferrocinto o ancora “Gran Cuvee'” brut e rose’ de iGreco, “Frankye Go” dell’azienda Santa Venere, “Ferdinando 1938” brut rose’ di Statti o “Don Fortunato” di Tenuta Iuzzolini, di certo alzare i calici per salutare l’arrivo del nuovo anno con spumanti “made in Calabria” è ormai diventata una consuetudine dal Pollino allo Stretto. Il “cin cin” per lasciarsi dietro le spalle i dodici mesi passati ed accogliere con gioia quelli futuri è merito dei progressi consolidati di alcune delle principali realtà vinicole della regione. Si tratta di aziende che, da anni stanno emergendo nel mondo delle bollicine, un settore che, a livello nazionale, riesce a tenere testa alla blasonata tradizione dello champagne d’Oltralpe.

Sono diverse le etichette calabresi, frutto della sapiente coltivazione di vitigni autoctoni come gaglioppo, magliocco, mantonico e greco, in grado di proporsi all’attenzione del mercato regionale e non solo. Prodotti, in alcuni casi piccoli gioielli, che celano lo sforzo di case vinicole che hanno accettato di mettersi in gioco puntando alla conquista di un nuovo  mercato dalle prospettive più che incoraggianti. Si tratta di un lavoro fondato sulla presenza di 11 mila ettari d vigneto sparsi sul territorio della regione da Ciro’ a Castrovillari, da Bisignano a Paola ed a Lamezia Terme che sintetizza i progressi di un settore strategico nell’ambito dell’agroalimentare da export, unica voce che dà segni di vita nell’asfittico panorama economico della Calabria. Un brindisi, quello del prossimo Capodanno, che assume un valore ancora più significativo se si tiene conto dell’aumento record (+ 20%) delle spedizioni di spumante italiano all’estero, secondo quanto emerge da un’analisi di Coldiretti relativa ai primi otto mesi del 2016. Dato tutt’altro che scontato se rapportato al boom di richieste di bollicine italiane registrato anche dalla Francia Prosit.

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