Cina: cappa smog sul nord del Paese per il 5° giorno, aziende e scuole chiuse [GALLERY]

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La Cina settentrionale è oppressa da una cappa di smog per il quinto giorno, a causa della quale il traffico aereo, di terra e navale è stato limitato, e imprese e scuole sono rimaste chiuse. Ventiquattro città hanno dichiarato allerte rosse per inquinamento pericoloso, mentre impianti d’energia, acciaierie e porti sono stati chiusi per ridurre la pressione ambientale. Ieri a Pechino centinaia di ispettori del governo hanno monitorato le strade, per controllare il rispetto dei divieti di barbecue e della circolazione stradale a targhe alterne. Nella città, molti abitanti hanno fatto ricorso alle mascherine contro l’inquinamento, mentre la parte superiore dei grattacieli è nascosta alla vista dalla fitta cortina grigia in cielo. L’indice di qualità dell’aria (aqi) nel distretto dell’acciaio di Fengnan nella città di Hebei era a 578 oggi: le allerte rosse vengono dichiarate quando si prevede che l’indice superi il valore 200 per più di quattro giorni di fila, 300 per più di due giorni o 500 per almeno 24 ore. A Pechino, la concentrazione di polveri con diametro aerodinamico inferiore ai 2,5 µm (PM2,5) era a 360 microgrammi per metro cubo a Pechino, secondo i dati ufficiali: il livello di sicurezza è di 10 microgrammi, nei valori dell’Organizzazione mondiale della sanità. La regione Pechino-Tianjin-Hebei è al centro degli sforzi della Cina per tagliare l’inquinamento, con la promessa di ridurre le emissioni di PM2,5 del 25% nel periodo 2013-2017. Ma Guo Jinlong, leader del partito comunista a Pechino, ha affermato che lo smog invernale potrebbe rendere più difficile raggiungere gli obiettivi annuali della regione. Secondo Guo, serve maggior impegno per applicare appieno le misure di emergenza. La Cina ha iniziato la sua “guerra all’inquinamento” nel 2014, a causa della preoccupazione per il suo pesante passato industriale che minava la sua reputazione a livello globale e minacciava di rallentare il suo futuro sviluppo. Il ministro per l’Ambiente, Chen Jining, ha però affermato che il mix di industria e tipi di energia utilizzati nel nord della Cina rende complessa la questione, rendendola una sfida di lungo termine, e i tentativi per ripulire l’aria mancano di forza e di obiettivi precisi. “L’effetto sarà molto limitato, se l’unico obiettivo sono le misure di emergenza di breve periodo”, ha affermato. Il suo ministero ha anche accusato le imprese di non aver ridotto le loro emissioni, così come le autorità locali di non monitorare a sufficienza la situazione.

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