Nube di smog da record in Cina. A Shijiazhuang, nella provincia dello Hebei, che confina con la capitale, Pechino, e con la metropoli di Tianjin, l’inquinamento atmosferico ha segnato oggi una concentrazione di polveri sottili 2.5 nell’aria superiore ai mille microgrammi per metro cubo di aria, ovvero quaranta volte superiore alla soglia di sicurezza per la salute umana fissato dall’Oms. Il picco dell’inquinamento atmosferico e’ stato raggiunto alle 13 di oggi, le sei del mattino in Italia, scrive l’agenzia Xinhua, ma Shijiazhuang, maglia nera dello smog, non e’ l’unica citta’ a soffrire per la coltre di inquinamento. Sono almeno 23 le citta’ del nord e del nord-est della Cina che oggi non respirano: a Tianjin, la cappa di smog ha fatto fermare il traffico aereo da ieri sera, provocando la cancellazione di 131 voli e ritardi ad altri 75. A Zhengzhou, nella provincia dello Henan, le autorita’ hanno sospeso le lezioni negli asili per i prossimi due giorni, mentre nel Liaoning (estremo nord-est della Cina) lo smog ha toccato i massimi degli ultimi sette anni e la visibilita’ e’ cosi’ bassa che sono stati chiusi 18 tratti autostradali.
In sette aree del nord-est della Cina, rimane fino a mercoledi’ prossimo lo stato di allerta rosso, lanciato il 15 dicembre scorso, ovvero il grado piu’ alto di pericolosita’ per la salute dello smog, che viene segnalato dai meteorologi quando si prevede il perdurare di una concentrazione di polveri sottili nell’aria superiore ai 500 microgrammi per metro cubo per piu’ giorni.Pechino non e’ esente dall’allerta, anche se i livelli di polveri sottili sono al di sotto delle previsioni piu’ nere. Alle ore 20, le 13 in Italia, sopra Pechino, la concentrazione di polveri sottili sfiorava i trecento microgrammi per metro cubo di aria (296) secondo i rilevamenti dell’Ambasciata statunitense nella capitale cinese, e solo per due brevi periodi, nel corso della giornata di oggi, la concentrazione di smog e’ scesa sotto quota duecento microgrammi per metro cubo di aria.
Lo Hebei è la provincia più inquinata della Cina e il governo sta tentando da anni di far fronte a questa situazione: nonostante la percentuale di carbone nel paniere energetico cinese sia in lieve ma constante diminuzione, lo smog nel nord-est della Cina e’ un fenomeno che ricorre ogni inverno, quando le temperature diminuiscono e il combustibile fossile viene utilizzato per i riscaldamenti. A Pechino uno dei periodi più ‘neri’ per l’inquinamento è stato l’inverno tra il 2012 e il 2013, quando, al picco, la concentrazione di polveri sottili aveva toccato i 993 microgrammi per metro cubo di aria nella capitale cinese.