A Pechino il cielo è di nuovo blu, dopo quasi una settimana in cui la capitale cinese soffocava sotto una cappa di smog grigiastro. L’allarme rosso per lo smog ha interessato anche altre 27 metropoli cinesi, coinvolgendo un terzo della popolazione complessiva del Paese. Il massimo livello di allarme comporta la chiusura delle scuole, lo stop o la riduzione della produzione nelle fabbriche, circolazione stradale alternata, interruzione dei cantieri. La nube tossica di smog ha raggiunto quest’anno proporzioni gigantesche, coprendo una superficie totale di 1,88 milioni di chilometri quadrati, pari a sei volte la superficie dell’Italia, e coinvolgendo la vita e la salute di 460 milioni di persone, circa la popolazione dell’intera Unione europea. L’inquinamento atmosferico in Cina è causato sopratttutto dalla combustione del carbone utilizzato per il riscaldamento e per la produzione di energia elettrica, i cui consumi aumentano in inverno.