E’ meglio l’acqua in bottiglia o quella del rubinetto? La scelta influenza anche l’ambiente

MeteoWeb

Quanto pesano sull’ambiente le tue abitudini alimentari? Si è svolta da poco la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, e l’azienda SodaStream, per mettere in evidenza e sensibilizzare sul problema, ha voluto mettere alla prova per una settimana due tipologie di consumatori a cui è stato chiesto di conteggiare quanti imballaggi di bevande hanno consumato in una settimana. Sono stati presi in esame una famiglia tipo di 4 persone e un un ragazzo 18enne, i quali, grazie a un calcolatore appositamente creato, sono diventati più consapevoli del loro impatto sull’ambiente in termini di consumi di energia, petrolio utilizzato come materia prima per le bottiglie in PET (per chi fa uso di acqua in bottiglia), carburante utilizzato nei trasporti, emissioni di gas serra dell’intero ciclo di vita delle bottiglie (vetro, plastica, latta).

I risultati fanno molto riflettere e pensare – si legge in un comunicato di SodaStream – e se ognuno di noi modificasse anche di poco il proprio stile di vita l’ambiente ne guadagnerebbe moltissimo. Ecco alcuni dati sull’impatto ambientale della famiglia generato dalle bevande consumate:

– 5.044,7 MJ che equivale all’energia consumata da 30 lampadine accese per un mese

– 104,8 chili di rifiuti equivalenti a 11 palazzi di 8 piani di bottiglie impilate

Il ragazzo di 18 anni invece con i propri consumi settimanali genera, in termini di emissioni di gas serra, 173,1 chili di CO2, equivalenti alla CO2 assorbita in un anno da 25 alberi.

Come spiega Petra Schrott, responsabile marketing di Sodastream, ai microfoni di MeteoWeb: “Utilizzando acqua di rubinetto con un gasatore si otterrebbe un notevole risparmio di plastica, un materiale notevolmente impattante  a livello visivo e anche ambientale, per l’emissione di CO2, soprattutto nel trasporto. Lifegate ha creato un calcolatore nel quale ognuno può inserire i dati dei propri consumi. Alla fine si otterrà il consumo totale in termini di carburante, petrolio e rifiuti“.

SodaStream è la sede italiana di SodaStream international, ed è leader mondiale di gasatura domestica. “Il 95% delle persone che utilizzano un gasatore per l’acqua si affida a SodaStream – spiega ancora Petra Schrott. L’azienda sta portando avanti una vera e propria lotta contro l’uso della plastica. “Ibwa, l’associazione internazionale delle acque in bottiglia, ha diffidato Sodastream dal promuovere la propria campagna video “Shame or Glory” nella quale il gruppo incentiva il consumo di acqua frizzante del rubinetto, amica dell’ambiente, al posto delle bottiglie in plastica usa e getta” spiegano ancora dall’azienda. “Sodastream respinge con decisione la diffida nella persona del CEO Daniel Birnbaum – si legge in una nota – Continueremo la nostra lotta contro la vergognosa pratica di usare le inquinanti bottiglie di plastica. L’IBWA vuole convincere i consumatori che c’è qualcosa di sbagliato nell’acqua del rubinetto buona e di alta qualità e che è disponibile nella maggior parte delle case in America. La minaccia documentata e reale che abbiamo di fronte è data dalle bottiglie di plastica monouso”.

Sodastream ricorda infine che l’impatto ambientale causato dall’industria delle bottiglie di plastica è un dato di fatto e un’evidenza quantificabile. Basti pensare che, parlando dell’Italia, i processi di imbottigliamento comportano 721.780 tonnellate di CO2 prodotta all’anno per un totale di 277.608 tonnellate di PET da smaltire. Inoltre per rendere “neutro” l’effetto dell’imbottigliamento, ogni anno dovremmo piantare 80mila ettari di foreste, una superficie che equivale a 80.000 campi di calcio e a 4,3 volte la città di Milano, secondo l’Inventario Nazionale delle Roreste e dei Serbatoi di Carbonio.

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