Il gelo ora diventa siderale in gran parte della Siberia centro-occidentale, fra il bassopiano della Siberia occidentale e l’altopiano della Siberia centrale. In questi giorni il polo del gelo si è spostato ad ovest della Repubblica di Jacuzia, stabilendosi fra l’altopiano della Siberia centrale e il settore più orientale del bassopiano della Siberia occidentale. Proprio qui i termometri, grazie all’intenso “effetto Albedo” che si somma al forte irraggiamento notturno e all’afflusso in quota di un nocciolo di aria gelida (isoterme sotto i -40°C a 5100 metri) legata al “lobo siberiano”, sono sprofondati sotto il fatidico muro dei -49°C -50°C. Proprio in questo periodo dell’anno entra nel vivo il periodo in cui statisticamente si raggiungono i grandi minimi termici annui sulle sterminate distese continentali dell’Eurasia, per effetto del minimo di soleggiamento che si raggiunge proprio alla fine di Dicembre. Mai come in questo periodo dell’anno è così facile sfondare il muro dei -60°C nel cuore più gelido della Siberia orientale e centrale. Non è un caso se proprio in questo periodo in diverse città e villaggi siberiani la colonnina di mercurio può agevolmente varcare la soglia dei -50°C, avvicinandosi ai -55°C -56°C.
Sul bassopiano della Siberia occidentale, nell’area poco ad est degli Urali, si è isolato un ampio “cuscino di aria gelida”, di origine artica continentale, che sta mantenendo i termometri su valori abbondantemente inferiori rispetto alle medie del periodo, con scarti anche di -10°C -12°C.
Non per caso lo scorso martedì 20 Dicembre 2016 la temperatura più bassa in tutto il territorio della Federazione Russa è stata registrata nella città di Nojabr’sk, dove la colonnina di mercurio ha fatto segnare un picco di ben -52,4°C, seguiti dai -51,9°C di Nizhnesortymsk.
Queste temperature così estremamente basse evidenziano la portata dell’intenso raffreddamento che negli ultimi giorni ha interessato le vaste aree continentali della Siberia centro-occidentale, raggiunte dal vasto blocco di aria gelida (isoterme fino a -24°C a 1300 metri), artico continentale, scivolata lungo il bordo occidentale della circolazione depressionaria gelida facente capo al “lobo siberiano”. Anche nei prossimi giorni, grazie alle abbondanti nevicate cadute nelle ultime settimane, il polo del grande gelo rimarrà radicato proprio sull’altopiano della Siberia centrale, dove i termometri torneranno a sfondare il fatidico muro dei -50°C, avvicinandosi ai primi -52°C -53°C di stagione.
Insomma la Siberia centro-occidentale si è trasformata in una enorme ghiacciaia che presto potrà estendere la propria influenza in direzione della Russia europea e degli Urali, favorendo una lenta avanzata di queste masse fredde continentali anche sui paesi dell’Europa orientale, dove il freddo potrebbe tornare nuovamente grande protagonista subito dopo il giorno di Natale. Entro fine anno l’area di massimo raffreddamento si dovrebbe spostare in direzione della Siberia centro-orientale, proprio sulla Repubblica di Jacuzia, dove permarrà un vasto strato di aria molto gelida e pesante, dura da scalfire, nei bassi strati.
Nel celebre villaggio di Ojmjakon, conosciuto in tutto il mondo come il polo del grande gelo dell’emisfero boreale, spesso nella stagione invernale la colonnina di mercurio scivola sotto il muro dei -60°C, sfiorando persino i -65°C nelle ondate di gelo più cruente. Proprio a Ojmjakon nel gelido inverno del 1926 la locale stazione del servizio meteorologico sovietico registrò una temperatura minima assoluta di ben -71.2°C. Un dato formidabile che però non fu mai ufficializzato. L’attuale record di temperatura minima assoluta di Ojmjakon è di appena -67.7°C.
Intanto nei prossimi giorni, in coincidenza del minimo termico annuo atteso sulle distese continentali dell’Eurasia, il gelo dovrebbe intensificarsi ulteriormente, soprattutto nella Repubblica di Jacuzia, dove localmente si potranno registrare anche i primi -54°C -55°C di stagione, grazie anche all’intenso effetto “Albedo” che è alla base di questo intenso raffreddamento di tutta la regione jacuziana. Nonostante i valori termici davvero significativi bisogna precisare che nessuna di queste località è stata capace di scendere abbondantemente sotto le medie stagionali. Anzi, proprio come l’anno scorso, nessuna località è riuscita a sfondare la fatidica soglia dei -60°C. Traguardo che anche in questa annata sembra ancora irraggiungibile, anche se con molta probabilità le temperature minime assolute si registreranno non prima di fine mese o la prima o seconda decade di Gennaio.