Purtroppo come previsione il maltempo si sta concretizzando puntualmente sulle coste ioniche della Sicilia, già da questa mattinata martellate da piogge particolarmente intense che stanno creando tanti disagi. Specialmente nelle grandi aree urbane dell’hinterland catanese, dove si registrano allagamenti sulle principali arterie stradali. Questo è l’effetto dell’interazione delle umidissime correnti dai quadranti orientali, che si sono appena attivate sullo Ionio, con le montagne della Sicilia orientale (Peloritani, Etna e Iblei), favorendo lo sviluppo di imponenti annuvolamenti cumuliformi, proprio sopravento al versante orientale etneo, che generano precipitazioni piuttosto intense, oltre che persistenti. Da un punto di vista sinottico la situazione che va a delinearsi presenta parecchie analogie con quanto accaduto nell’Ottobre 2015 nell’acese, quando la sola cittadina di Acireale raggiunse un accumulo pluviometrico mensile di oltre 750 mm.
Difatti notiamo la presenza di una vasta “banda baroclina” che dal basso Tirreno si sposta verso la Sicilia e lo Ionio, presentandosi con una umida ritornante da Est e E-NE che dall’alto Ionio si estendeva fino alle coste della Sicilia orientale, ammassando densi ammassi nuvolosi lungo il versante orientale di Etna e Peloritani. Sopra questa area di forte “baroclinicità” tende a sovrapporsi il passaggio di un ramo secondario ascendente del “getto polare”, il quale tende a incrementare sensibilmente la divergenza in quota sopra l’isola stessa, inasprendo sensibilmente il “wind shear positivo”, già di per sé piuttosto marcato nei medi e bassi strati lungo le coste ioniche siciliane, per via della notevole divergenza presente fra il flusso orientale presente nei bassi strati e le correnti occidentali attive nella media troposfera (500 hpa).
A ciò si somma l’azione del “forcing” orografico, derivato proprio dall’impatto delle umidissime correnti orientali dallo Ionio contro i contrafforti montuosi dell’Etna orientale e dei monti Peloritani, che fornisce l’incipit per l’innesco dei moti ascensionali in seno alla colonna d’aria (moti convettivi). A contatto con i rilievi, in modo particolare con il versante est dell’Etna, l’aria tiepida e molto umida proveniente dallo Ionio è costretta a salire verso l’alto e a invorticarsi, raffreddandosi sensibilmente e condensando gran parte del vapore acqueo presente in seno alla massa d’aria in imponenti “torri convettive” (cumulonembi temporaleschi), alte fino a più di 11-12 km.
Questi imponenti cumulonembi, durante la fase di espansione verso l’alto (“updrafts”), salendo ad una certa quota vengono intercettati dapprima dai forti venti occidentali dominanti a 500 hpa, e dalla componente, prevalentemente sud-occidentale, ancora attiva nell’alta troposfera. Mentre le incudini e le parti sommitali di queste nubi torreggianti vengono spinte verso est dai venti propri del “getto polare”. Il fortissimo “shear” verticale prodotto dal passaggio del ramo secondario del “getto polare” ha di conseguenza toccato queste strutture temporalesche, stirandole letteralmente verso levante. A tali quote le incudini dei cumulonembi tendono ad essere spazzate dai venti della “corrente a getto” (di solito provengono da Ovest o O-SO) e si portando a notevole distanza dalla base dei cumulonembi, divergendo verso est, assumendo il tipico asse obliquo, ben identificabile dalle moviole satellitari.
In questi casi, a causa della perdita di molta aria pilotata dai bassi strati, il temporale è costretto a richiamare altra aria calda dall’ambiente circostante, intensificando notevolmente il temporale che può divenire veramente forte oltre che stazionario, apportando precipitazioni molto forti e persistenti che con sommandosi all’azione del “forcing” orografico possono divenire anche di carattere torrenziale, scaricando precipitazioni di carattere alluvionale. Questa situazione purtroppo, vista la configurazione di blocco, sarà destinata a prolungarsi per tutto il Ponte dell’Immacolata, fino alla giornata di venerdì, con piogge, rovesci e fenomeni localmente anche di carattere temporalesco.
L’isolamento e la semi-stazionarietà di un minimo depressionario in quota, che si posizionerà a ridosso della Tunisia a seguito del completamento del processo di “stretching” della parte più meridionale della saccatura artica russa allungata fino al basso Mediterraneo, renderà attiva una sostenuta ventilazione orientale pronta ad esacerbare il prodotto pluviometrico. In particolare i settori ionici che continueranno ad essere investiti da questa circolazione “baroclina”, da Est ed E-NE, piuttosto sostenuta sullo Ionio, che continuerà a convogliare masse d’aria molto instabili che alimenteranno l’instabilità convettiva sullo Ionio, causa la somma del “forcing” dinamico e del “forcing” orografico (creato dai rilievi della Sicilia orientale, Calabria ionica), determinando su queste continue piogge e rovesci che si attenueranno solo a partire dalla mattinata di venerdì.
Ecco le pagine utili per monitorare la situazione in tempo reale: