Due anni per l’ex funzionario comunale Lorenzo Frasconi e un anno e otto mesi per il funzionario delle Ferrovie Stefano Caldini. Questa la sentenza, pena sospesa per entrambi, del giudice del tribunale di Prato, Silvia D’Addario. I due uomini erano accusati di omicidio colposo plurimo. Al processo erano arrivati dopo l’inchiesta aperta per la morte di tre donne cinesi (di 50, 42 e 36 anni) annegate il 6 ottobre 2010 nel sottopasso di via Ciulli a Prato, durante un’improvvisa bomba d’acqua che allagò la città. Assolti, invece, come chiesto anche dal pm Lorenzo Gestri, Sandro Gensini, direttore dell’Asm – la municipalizzata del Comune che si occupava della manutenzione del sottopasso – e Paolo Berti di Ferrovie dello Stato. La vettura con a bordo le tre donne, due sorelle e la figlia di una di queste, rimase intrappolata nel cavalcavia divenuto improvvisamente un pozzo di acqua e fango profondo 5 metri. La più giovane era rimasta intrappolata nella vettura mentre la madre e la zia sono morte mentre cercavano di fuggire.
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