Medicina, esperto: entro 2 anni i test sull’uomo per il vaccino anti-aterosclerosi

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Immagina di essere un bambino e, al momento di dover fare un vaccino anti-polio, poterne fare uno anti-aterosclerosi. Così 20-30 anni dopo correrai molti meno rischi di” incappare in “malattie cardiovascolari“. A sintetizzare all’Adnkronos Salute l’idea all’origine della ricerca sul vaccino anti-aterosclerosi è Prediman Krishan Shah, direttore dell’Oppenheimer Atherosclerosis Research Center al Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, che da 20 anni lavora a questo progetto. “Siamo in fase molto avanzata: tra 1,5-2 anni potremo iniziare i test sull’uomo“, dice Shah, a Roma per partecipare al 77.esimo Congresso nazionale della Società italiana di cardiologia (Sic), al via oggi. La ricerca sul vaccino, una ‘punturina’ che promette di rendere le pareti delle arterie ‘impermeabili’ al colesterolo ossidato, prevenendo la formazione delle placche e proteggendo così da ictus, infarto e patologie aterosclerotiche, “si è già dimostrato efficace negli animali“. “La malattia coronarica – ricorda Shah – resta la prima causa di morte nel mondo. Lavoro all’idea di un vaccino, in collaborazione con il laboratorio di Jan Nilsson in Svezia, da 20 anni“. Ma perché vaccinarsi per contrastare l’aterosclerosi? “I vaccini hanno eliminato molte malattie infettive – ricorda l’esperto – l’aterosclerosi è per così dire una patologia autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca il colesterolo Ldl, e questo porta a infiammazione e alla formazione delle placche. L’idea era quella di modificare la risposta immunitaria“. “Già molti anni fa – racconta – abbiamo iniziato a pensare di usare l’Ldl come un antigene. Abbiamo immunizzato prima i topi e poi i conigli, scoprendo che con questo approccio si riduceva” l’accumulo di colesterolo nei vasi e l’infiammazione. Poi “abbiamo identificato un peptide promettente, che riduce significativamente la progressione dell’aterosclerosi e il rischio di ipertensione nei topi“. Grazie ad altre ricerche “abbiamo ottenuto dati che dimostrano come la vaccinazione con specifici peptidi dell’apolipoproteina B-100, una molecola trasportatrice del colesterolo nel sangue, protegga i topi dall’aterosclerosi“. “Abbiamo ottimizzato il vaccino e, nei prossimi 1,5-2 anni, una volta completati gli studi preclinici, potremo iniziare i trial clinici. Speriamo che il vaccino sia un successo sull’uomo, come lo è negli animali. Quando si dimostrerà sicuro ed efficace – conclude Shah – io stesso me lo farò“.

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