Mesotelioma e Immunoterapia: una terapia efficace? La parola all’esperto

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Il mesotelioma pleurico, legato all’esposizione all’amianto, rappresenta uno dei tumori più difficili da trattare. Se n’è discusso alla 17° Conferenza Mondiale Iasl durante la quale sono stati riportati dei dati riguardo il trattamento del Mesotelioma con l’Immunoterapia. Tuttavia, il Professor Luciano Mutti, esperto nel campo e presidente del Gruppo Italiano Mesotelioma (G.I.Me.), un’associazione non profit che riunisce ricercatori di base e clinici impegnati nella ricerca e nel trattamento di questa neoplasia, sottolinea le perplessità legate all’effettiva riuscita di questa terapia. Pur essendo stato il co-autore di alcuni articoli sugli ‘immune check-point inhibitors’, riguardo all’efficacia di questo approccio al mesotelioma continua ad essere per il momento scettico.

Mutti-LucianoDurante la conferenza mondiale IASLC a Vienna, in qualità di Opinion Leader, è stato chiesto al Prof. Mutti quali possano essere i criteri di predittività di risposta all’immunoterapia nel mesotelioma. Ad oggi non risultano infatti evidenze scientifiche oggettive che dimostrino che tale terapia possa migliorare in maniera significativa la sopravvivenza dei pazienti. L’obiettivo è ovviamente quello di migliorare la sopravvivenza e la qualità della vita, di almeno un anno. E’ dunque necessario trovare una terapia specifica per un tumore con alta specificità. Anche per questa ragione, rispetto all’immunoterapia nel trattamento del mesotelioma, esistono secondo il Prof. Mutti una serie di perplessità.

In particolare nella video intervista del canale scientifico statunitense Oncolive, il prof. Mutti evidenzia come “l’espressione di PDL1 è uno dei marker di risposta ma sicuramente esistono molti altri marker biologici che non sono stati ancora identificati e questo è il motivo per cui dobbiamo studiare e finanziare ricerca pre-clinica di qualità per il mesotelioma; altrimenti il rischio è che siano usati farmaci che vengono impiegati in altri tumori, soprattutto al polmone e melanoma, il cui studio è stato maggiormente finanziato rispetto al mesotelioma, usando questi farmaci solo perché funzionano in altri cancri e testando cosa succede nel loro impiego nei tumori d’amianto. Prima di cominciare un nuovo trattamento nel mesotelioma, ma questo vale per qualsiasi tumore, bisogna conoscerne molto bene la biologia specifica.”

In una successiva intervista visibile sul canale Youtube Targeted Oncology, ribadisce poi che “l’immunoterapia è sicuramente un approccio innovativo al cancro ed alcuni tipi di tumore, come il melanoma, rispondono a questo tipo di trattamento. Questo non significa, però, che tutti i tipi di tumore possono essere trattati con l’immunoterapia. Ad oggi, nel mesotelioma, il ruolo dell’immunoterapia è ancora in gran parte sconosciuto e dev’essere meglio definito. Ci sono molte evidenze biologiche, in realtà, che sono contro l’uso dell’immunoterapia nel mesotelioma: una per tutte il “low mutational load” (cioè non ci sono molte mutazioni che possono trasformare questo cancro in un tumore immunogenico).”

Anche il ruolo dei T-regs, – prosegue – che sono cellule del sangue che inibiscono la reazione immunitaria e su cui agiscono alcuni farmaci utilizzati in immunoterapia (chiamati immune check-point inhibitors), hanno un ruolo minore nel Mesotelioma sia a causa della loro localizzazione nel tessuto sia dalla scarsa capacità di questo tumore di indurre, comunque, un’efficace reazione immunitaria. Altri fattori che influenzano la risposta all’immunoterapia sono l’acidità, l’ipossia del microambiente tumorale e la risposta infiammatoria. Due condizioni caratteristiche di questa neoplasia e note come fortemente immunosoppressive. Tutti questi fattori sono contro l’immunoterapia.”

Comunque, – conclude – essendo scienziati e clinici ed osservando i risultati clinici, il tasso di risposta finora dimostrato non ci conforta affatto sulla possibilità di un miglioramento della sopravvivenza dei pazienti trattati con immunoterapia. Se in futuro la sopravvivenza sarà significativamente migliore, si potrà usare l’immunoterapia nel mesotelioma ma, ora, non si hanno questi risultati e bisogna essere consapevoli che l’immunoterapia potrà, forse, essere solo uno degli strumenti (e non il più efficace) contro il mesotelioma a causa della biologia completamente diversa di questo tumore rispetto gli altri.”

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