Milano, Stand up for Science: la ricerca scende in piazza

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Maggiori investimenti e meno vincoli burocratici per la ricerca di base e applicata. Sono le richieste avanzate dalle associazioni Pro-Test Italia, Research4Life e Italia Unita per la Scienza, che questa mattina hanno riunito a Milano ricercatori e cittadini a pochi passi dal Duomo, in via Mercanti, per la manifestazione ‘Stand Up for Science’. “Abbiamo deciso di scendere in piazza perché ormai la situazione è diventata assolutamente insostenibile”, sintetizza Giuliano Grignaschi, segretario di Research4Life, parlando di “finanziamenti sempre minori da parte dello Stato” e di una “burocrazia sempre più pesante e restrittiva che porta i ricercatori italiani ad andare all’estero”. Al governo, spiega Grignaschi, si chiede “di arrivare almeno attorno all’1,5%-2% della spesa statale investita in ricerca, come avviene nel resto d’Europa” e di “agevolare il lavoro del ricercatore, invece di bloccarlo e renderlo sempre più difficile”. Istanze – spiega Marco Valsecchi per LaPresse – che si scontrano con una realtà che vede solo 32 milioni di euro all’anno destinati a progetti di ricerca di interesse nazionale.All’iniziativa, che già nel pomeriggio di ieri aveva raccolto numerose adesioni online – da quella dell’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani a quella della Chiesa Pastafariana Italiana – hanno partecipato Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, che ha sottolineato il triplice impegno del Comune a livello amministrativo, politico e culturale, e il Prorettore alla Ricerca dell’Università degli Studi di Milano, Chiara Tonelli, che ha sottolineato come la ricerca sia “la base per l’innovazione del nostro Paese”, citando i dati allarmanti relativi al numero dei ricercatori italiani che finiscono per operare all’estero. Presente anche Marco Cappato, in rappresentanza dell’Associazione Luca Coscioni. “Il metodo scientifico oggi può aiutare la democrazia a salvarsi dai populismi, dagli estremismi e dalle ideologie”, il messaggio politico lanciato dall’esponente radicale a margine dell’evento. Ha invece manifestato la propria presenza attraverso un messaggio scritto la senatrice a vita e ricercatrice Elena Cattaneo, secondo la quale “i fondi per la ricerca sono distribuiti in modo arbitrario e non competitivo”. Fuori programma, ma non inattesa, la contestazione da parte del Fronte animalista: una quindicina di attivisti del gruppo, contenuti dalle forze dell’ordine presenti, hanno esposto striscioni e intonato cori contro la sperimentazione sugli animali. “Ci siamo abituati”, commenta Grignaschi, mettendo in evidenza come la comunità scientifica non sia affatto divisa sulla questione. A dimostrato, il fatto che tra le problematiche poste al centro dalla manifestazione di oggi ci sia anche la scadenza della moratoria sul divieto dell’utilizzo di animali nelle ricerche sugli xenotrapianti d’organo e sulle sostanze d’abuso. Moratoria che, se non venisse rinnovata per un tempo equo, potrebbe causare uno stop di anni a un settore considerato strategico. “Non sono in grado di dialogare”, conclude il segretario di Research4Life riferendosi ai contestatori, “ma ci fanno un favore. Perché se ci sono loro arrivano le televisioni”.

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