“Siamo molto soddisfatti di questa ministeriale. Siamo riusciti a includere in modo forte e spesso con guida nazionale indiscutibile, la gran parte, se non tutti, i grandi programmi nazionali di tipo industriale e della ricerca che hanno contribuito a formare l’ossatura di questa ministeriale, ci siamo riusciti soprattutto quando era più ‘sfidante’ perché le nostre proposte erano in contrasto con quelle di altri Paesi ma siamo riusciti a farle passare sistematicamente“. e’ quanto dichiarato dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, commentando a Lucerna, in Svizzera, i risultati del vertice ministeriale dell’Esa, l’incontro annuale al quale partecipano i ministri competenti delle questioni spaziali dei 22 Paesi membri dell’Esa e i responsabili delle rispettive agenzie spaziali. Per l’Italia, oltre a lui, era presente il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.
“Quello che rende questa ministeriale fondamentale – ha continuato Battiston – è la conferma che ExoMars 2020, la seconda parte della missione che abbiamo lanciato in marzo e che ha portato nell’orbita di Marte il Tgo, con il tentativo (fallito, ndr) di atterraggio di Schiaparelli, continuerà per realizzare questo grande, ambiziosissimo programma di cui l’Italia mette il 45% e quindi la guida scientifica, industriale e politica, per far atterrare sulla superficie marziana il rover con il drill che penetrerà in profondità, per la prima volta alla ricerca di tracce vita biologica”. “Infine la Stazione spaziale internazionale – ha concluso – l’abbiamo estesa fino al 2024. In questo abbiamo raggiunto Russia, Usa, Canada e Giappone nel determinare la continuazione dell’Iss per vari motivi, perché ci serve. Il direttore generale ha annunciato che dopo la missione di Paolo Nespoli nel 2017 avremo Luca Parmitano nel 2019, quindi una serie di missioni, una ogni paio d’anni, che va avanti da tempo dimostrando la nostra capacità di essere presenti nello Spazio con astronauti, sfruttando il grande investimento dell’Iss”.