Si aspetta la neve sui monti della Liguria. Sono ancora pochi per il momento infatti i fiocchi caduti sui rilievi della Val D’Aveto, a levante, e della Valle Argentina nel ponente, le montagne dei liguri a pochi chilometri di distanza dal mare. STAGIONE sciistica alle porte e impianti tecnicamente pronti mentre latita la neve, con le previsioni meteo a medio termine che parlano di alta pressione e dell’arrivo di un fronte più freddo solo dalla prossima settimana inoltrata. “Speriamo – spiega l’assessore regionale al Turismo, Gianni Berrino – nell’arrivo di nevicate per l’utilizzo delle piste, ma le aspettiamo per più avanti. Le zone montane hanno però tanti eventi in calendario e la possibilità di passeggiate a pochi chilometri dal mare, che differenziano l’offerta“. Intanto, nelle località liguri come Santo Stefano D’Aveto, a 1012 metri sopra il livello del mare e 50 chilometri dal comune rivierasco di Chiavari, impianti aperti da oggi anche se la prima imbiancata non è bastata per poter pensare allo sci, ma il clima natalizio prende il via con diversi eventi collaterali legati al Natale, in attesa delle prime nevicate consistenti. “Nonostante non ci sia neve – spiega il sindaco, Maria Antonietta Cella – siamo pronti a dare risposte turistiche in un territorio meraviglioso, con passeggiate e attività per il pubblico“. Stagioni sciistiche che di anno in anno partono sempre più tardi: “L’anno scorso – aggiunge il primo cittadino – il periodo si è concentrato circa da metà febbraio fino a marzo e aprile, così come quella del 2014 che fu un’ottima stagione. Quest’anno il freddo fa ben sperare e aspettiamo la neve“. Il Comune ha scommesso e investito sulla neve che ogni anno porta sulle alture turisti e appassionati. “Il numero di presenze – sottolinea Cella – si aggira tra le 6 e le 8mila all’anno, abbiamo le famiglie, e per i più piccoli c’è la disponibilità di un campo scuola attrezzato che rappresenta il luogo ideale per un primo approccio alla neve“. Cinque in tutto le piste. “Abbiamo – continua il sindaco – una pista rossa che si collega alla quota più alta, 1800 metri, poi una blu, una nera ed una bianca. Senza dimenticare la pista baby per i principianti, il fiore all’occhielllo dell’impianto“. “Non ci sono prospettive per l’immediato – ha aggiunto il primo cittadino – per questo week end e per il ponte non aspettiamo grandi imbiancate anche se spero di essere smentita; noi comunque saremo aperti perchè abbiamo in corrispondenza di questo periodo diversi eventi tra cui la visita alla casa di Babbo Natale, per i più piccoli, e una serie di laboratori e attività per bambini dove si imparerà a fare il formaggio, i canestrelli tipici della zona e a lavorare la cera d’api, i mestieri tradizionali dei contadini del territorio. A questo abbiamo unito una serie di pacchetti promozionali, con colazione-pranzo al rifugio che con la neve sarebbero più interessanti ma sono fruibili con ogni meteo“. Il Comune ha investito per lo sviluppo di due tronconi delle piste da sci, l’adeguamento di rifugi e impianti di risalita ed è in attesa dell’apertura di bandi europei per completare gli ultimi interventi necessari a dare risposte agli amanti della neve, grazie anche all’innevamento artificiale. “Oltre a questo c’è una richiesta di finanziamenti – conclude il sindaco – per la realizzazione di un impianto che colleghi la località con il crinale appenninico emiliano“. Qui in Val D’Aveto l’anno con più neve è stato il 2006, con l’inaugurazione e la partenza degli impianti risalita, una nevicata che anche gli anziani del paese non vedevano dagli anni ’60. Diverse invece le problematiche legate alle località sciistiche nel ponente ligure. A Monesi, frazione nel comune imperiese di Triora e località sciistica a 1376 metri sul livello del mare, la strada è interrotta a causa dei danni alluvionali di fine novembre ed è impossibile al momento raggiungere la zona, sia dal versante ligure sia dal collegamento sul versante piemontese. Sul posto sarebbero operanti una seggiovia, due skilift e strutture come bar, un albergo, un negozio di alimentari e un noleggio sci mentre le due sciovie in funzione permettono di cinque piste di varia difficoltà. Ma nonostante gli investimenti di questi ultimi anni al momento la zona è in ginocchio per via di una frana, provocata dai violenti nubifragi che hanno portato allagamenti e danni circa due settimane fa. “Monesi irraggiungibile – sottolinea l’assessore al turismo regionale, Berrino – vedremo se a seguito dei sopralluoghi si potrà far qualcosa a breve termine ma il problema è tenere in vita la frazione“. Nessun danno agli impianti. “Monesi – spiega anche l’assessore comunale di Triora, Cristian Alberti – ricade su due comuni, quello di Mendatica e quello di Triora dov’è situata la stazone sciistica: al momento ci sono problemi grossi alla viabilità per la frana che ha portato via la strada, e reso instabile tutto il versante: si tratta del collegamento per arrivare agli impianti. Frane anche sul versante piemontese, e al momento si sta liberando la strada da dove invece si potrebbe raggiungere la stazione sciistica“. Un fronte di 300 metri per uno spessore di 10-15 metri. “Eravamo pronti ed è un peccato – sottolinea Alberti – erano stati anni di ripresa, erano stati fatti i collaudi agli impianti e questa è una batosta. SI potrebbe risolvere in tempistiche brevi solo se si ripristinasse almeno l’accesso dal versante piemontese che permetterebbe di aprire almeno il fine settimana anche per passeggiate. Al momento non è nevicato e anzi, fosse nevicato ci sarebbero stati meno danni. Per ora solo una spolverata in quota iniziale. Gli ultimi anni avevano fatto segnare circa 6mila presenze“.