Luigi Tenco non era depresso, né presentava disturbi di personalità. La scelta del suicidio, che avvenne la sera del 27 gennaio del 1967 a Sanremo, “fu esistenziale”. E’ la tesi del libro del giornalista Mario Campanella e dello psichiatra Gaspare Palmieri, ‘Forse non sarà domani’, che uscirà per Arcana proprio in coincidenza con il cinquantesimo anniversario della morte del grande cantautore piemontese.
Il libro ripercorre la vita di Tenco su un doppio binario: quello immaginifico, con un Io narrante che simula quello dell’artista e commenta la sua produzione musicale, e l’analisi personologica che parte dall’infanzia e arriva sino alla sera dell’Ariston. Dal libro di Campanella e Palmieri emerge la figura di un ragazzo pieno di vita, immerso in una realtà di speranze e di sogni, con un tratto di personalità “narcisistico ma equilibrato”.
Il Tenco ‘immaginario’ racconta anche le canzoni che avrebbe voluto scrivere, spaziando da Ivano Fossati ai Frankie Goes to Hollywood. Quello reale, invece, attraversa i 29 anni di una vita concentrata in poche canzoni, da ‘Mi sono innamorato di te’ a ‘Un giorno dopo un altro’, che lasciano un segno indelebile nella storia della musica italiana, con una frattura essenziale che traghetta il mondo paludato della canzonetta verso il grande impegno artistico. (AdnKronos)
Psichiatria: Tenco non era depresso, la tesi in un libro
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