“Con le dimissioni di Renzi viene meno il nostro interlocutore principale sul fronte della ricostruzione post terremoto. Ora si ricomincia ed è un’incognita non da poco”. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli commentando gli esiti referendari evidenzia tutte le incertezze che ora andranno a delinearsi. La più urgente è senza dubbio quella del terremoto: “Il rapporto col Governo sulla questione del terremoto è stato per noi molto importante– spiega Ceriscioli- Il Governo ha assunto significativi impegni in termini di ricostruzione e risposte ai bisogni piu’ immediati della popolazione. Per noi viene meno quello che e’ stato l’interlocutore principale. Ora ci sara’ un nuovo Governo e questo per noi significa ricominciare per fare in modo che si impegni almeno nella stessa misura dell’Esecutivo di Renzi”.
Secondo Ceriscioli si tratta di “un’incognita non da poco essendo quella del terremoto una priorità assoluta”. Cambierà anche il futuro delle Regioni, che comunque non perdono una serie di funzioni (formazione, lavoro, Protezione civile, turismo etc) come previsto dalla riforma costituzionale. “La Finanziaria era stata pensata in base al trasferimento di tutta una serie di competenze dalla Regione allo Stato– continua Ceriscioli- Ora invece queste funzioni restano in capo alla Regione e dunque occorre una revisione dei tagli e delle risorse assegnate. Sarà necessario restituire nel quadro della finanziaria più risorse a livello regionale dovendo gestire tante materie”. Si dovranno poi aprire una serie di riflessioni sul futuro delle Province che non scompaiono dalla Carta costituzionale. “Le Province tornano ad essere comprese all’interno della Costituzione e non so quanto possa andare avanti un modello che non prevede elezioni– conclude Ceriscioli- Potrebbe rimettersi in moto tutto il percorso delle elezioni su scala provinciale”.