Il ruolo della psicologia nell’assistenza integrata alle persone con malattie croniche e’ stato al centro di un convegno dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria che si e’ tenuto oggi alla sala Brugnoli di palazzo Cesaroni. Ne e’ scaturito, dopo una serie di dibattiti e una tavola rotonda, un documento finale articolato in cinque punti, con cui si chiede fra l’altro che “gli psicologi siano chiamati a dare il loro specifico contributo nei Tavoli regionali e aziendali chiamati a definire i programmi e le azioni in questo campo a cominciare dal piano sanitario regionale”.
“Il Piano nazionale della cronicita’, recentemente approvato a livello nazionale, prevede un ruolo significativo per gli Psicologi nell’assistenza integrata alle persone con patologie croniche (diabete, cardiovascolari, oncologiche, respiratorie)”, spiega l’Ordine in un comunicato. “Gia’ oggi – aggiunge – molti colleghi, nel pubblico e nel privato, lavorano in questo campo”. La loro presenza e’ stata monitorata dall’Ordine regionale: ne sono emerse sia criticita’ che aspetti positivi, come una positiva integrazione fra psicologi, medici, infermieri e altri operatori.
Al convegno e’ intervenuto fra gli altri Attilio Solinas, presidente della commissione Sanita’ e servizi sociali dell’Assemblea legislativa, che ha sottolineato “l’importanza della presenza dello psicologo nella cura delle malattie croniche”. Per David Lazzari, presidente regionale dell’Ordine “nel settore della cura di malattie croniche la dimensione psicologica e’ molto vasta”. Secondo quanto spiegato, l’aspetto psicologico “determina se il paziente affronta con buon un buon adattamento il problema di salute”. Nel corso della giornata e’ intervenuto anche Walter Orlandi, direttore regionale Salute Regione Umbria.