Mentre nell’emisfero boreale l’inverno inizia ad entrare nella fase clou, nell’emisfero australe invece l’estate comincia a fare sul serio, sfornando le prime intense ondate di calore (le cosiddette “heat waves”) fra Australia e Africa meridionale. Proprio nei giorni scorsi, grazie al passaggio “zenitale” del sole lungo il Tropico del Capricorno, le vaste aree desertiche dell’Australia centro-occidentale hanno subito un drastico riscaldamento, con temperature che ormai sfondano la soglia dei +44°C +45°C all’ombra, anche in aree fino a qualche tempo addietro non particolarmente roventi. Certo, non è la tremenda ondata di calore che nell’estate australe del 2013 porto alla caduta di centinaia di “records di caldo assoluti”, con i +50°C all’ombra appena sfiorati nel cuore dell’entroterra desertico australiano.
A causa della temporanea intensificazione delle “Westerlies” sull’oceano Indiano meridionale, causa un sensibile calo dei geopotenziali in quota a sud delle coste australiane meridionali, l’opprimente anticiclone tropicale australiano è stato costretto ad arretrare con i propri elementi in quota sull’entroterra desertico australiano, dove si è già isolata un enorme bolla di aria molto calda e secca, ben enfatizzata dall’intensa insolazione diurna, caratterizzata da isoterme ormai in procinto di raggiungere valori di +28°C +30°C alla quota di 850 hpa.
La calura sui territori desertici del Western Australia è divenuta veramente insopportabile, tanto che in molti punti la colonnina di mercurio ha varcato la soglia dei +44°C +45°C, con picchi di ben +46°C +47°C in pieno deserto. Come nell’aeroporto di Birdsville, dove solo venerdì la temperatura massima ha toccato i +46,9°C all’ombra. Nei prossimi giorni localmente si potrebbe sfondare persino il muro fatidico dei +48°C all’ombra, andando sempre più vicino ai +49°C +50°C.
Non è del tutto escluso che entro la fine del mese di Gennaio, solitamente il periodo più caldo sull’entroterra desertico australiano, si possono riuscire a sfiorare persino i +50.0°C all’ombra. Soglia estrema che nella storia australiana e dell’emisfero australe è stata raggiunta solo due volte, durante le bollenti estati del 1960 e del 1998, su aree per fortuna quasi disabitate. Il gran caldo continuerà ad interessare vaste aree del territorio australiano anche nei prossimi giorni, specie nelle aree più interne continentali. Localmente la colonnina di mercurio varcherà la soglia dei +46°C +47°C, con probabili picchi prossimi ai +48°C all’ombra in pieno deserto, soprattutto nelle depressioni del deserto di Simpson e nel deserto di Gibson.
Ma per ora il gran caldo rimarrà relegato solo nelle aree desertiche interne, e nei deserti del Western Australia, dove il “bollente” promontorio anticiclonico sub-tropicale australiano manterrà il proprio baricentro, con massimi di geopotenziale in quota sopra i 585-590 Dam sopra le aree desertiche del Western Australia. Sulle zone costiere dell’Australia meridionale e orientale invece la calura viene smorzata dall’intensificazione delle “Westerlies” sull’oceano Indiano meridionale e allo sfondamento, da SO, di un impulso di aria molto fresca oceanica, che investirà lo stato di Victoria e l’isola di Tasmania, attraverso l’inserimento di una intensa ventilazione da SO e O-SO che sferzerà con forza lo Stretto di Bass, con raffiche che potranno toccare picchi di oltre i 50-60 km/h sulle coste più meridionali dello stato di Victoria e sulla Tasmania.
Questi impulsi di aria fresca, in arrivo dalle latitudini medie dell’oceano Indiano meridionale, riusciranno ad erodere le propaggini più orientali e meridionali del potente anticiclone sub-tropicale australiano, ben collaudato in quota da massimi di geopotenziale che superano pure i 590 Dam. Di tutta risposta l’anticiclone sub-tropicale australiano arretrerà con i propri elementi in quota sull’entroterra desertico del Western Australia, dove si isolerà un enorme bolla di aria molto calda e secca, caratterizzata da isoterme superiori ai +30°C alla quota di 850 hpa.