“La nuova emergenza Smog che tornano a vivere la citta’ di Torino e il Piemonte, con i relativi blocchi alla circolazione delle auto piu’ inquinanti, ha riportato all’attenzione questo annoso problema e la limitatezza, oltre all’inefficacia, della misura”. Lo afferma Francesco Franchi, presidente di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta le imprese del comparto distribuzione gas liquefatti (gpl e gnl) per uso combustione e autotrazione. “Il blocco auto – aggiunge – e’ un provvedimento ‘tampone’, che non argina il problema e ha conseguenze pesantissime sulla salute umana, oltre ai disagi per gli automobilisti. A Torino, dove da domani scatta il nuovo stop alle auto, da circa una settimana i livelli di PM10 sono sopra il livello europeo consentito (50 microgrammi per metrocubo) e per due giorni hanno oltrepassato i 100, attestando Torino in testa alle citta’ piu’ inquinate d’Italia, con oltre 60 giorni di sforamento. Se da una parte riconosciamo che i blocchi delle auto piu’ inquinanti possono spingere gli automobilisti a scegliere vetture piu’ ecologiche, come quelle a Gpl e metano, dall’altra ribadiamo la necessita’ di misure strutturali, come la scelta di utilizzare combustibili meno inquinanti per il riscaldamento domestico, come il gas, piuttosto che legna e pellet, principali responsabili dell’inquinamento domestico e dei livelli altissimi di PM10 e di Benzoapirene, i cui acquisti godono addirittura di incentivi fiscali”.
Smog: “Per Torino servono misure strutturali”
MeteoWeb