Contro il mesotelioma pleurico, tumore legato all’esposizione all’amianto tra i più difficili da trattare, oggi c’è un’importante arma in più: l’immunoterapia. Essa, che riattiva il sistema immunitario contro le cellule cancerose, si sta infatti dimostrando efficace anche contro questa neoplasia. La novità arriva dalla 17° Conferenza mondiale Iasl sul tumore al polmone e rappresenta una speranza per centinaia di malati, considerando che in Italia nel 2016 i casi attesi di mesotelioma sono circa 1.900 ed un ulteriore picco è atteso in Europa nei prossimi anni. Al congresso è stato presentato lo studio Keynote-028, che ha dimostrato come la molecola immunoterapica pembrolizumab abbia determinato un’importante riduzione della massa tumorale nel 60% dei pazienti trattati.
E’ un risultato “davvero rilevante. – ha affermato il direttore dell’Oncologia medica dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, Cesare Gridelli – Finora l’unica arma che ha dato qualche risultato parziale contro questo tipo di tumore e’ stata la chemioterapia, e questa e’ la prima volta in assoluto in cui si fa un passo avanti significativo”. I dati sono infatti più che incoraggianti: “Il 60% dei pazienti trattati ha avuto una regressione del tumore e, di questi, il 20% ha ottenuto una regressione di oltre il 50% della massa tumorale. Ma ciò che è ancora più importante – spiega l’esperto – è la durata di tale regressione, che e’ di circa un anno. Risultati mai ottenuti finora, con il 65% dei pazienti vivo ad un anno”. E’ “la prima volta – sottolinea – che si ha una riposta positiva duratura per un tumore per il quale siamo ancora ‘all’anno zero’, disponendo solo dell’arma della chemioterapia. E’ un’ottima premessa”. Quanto ai casi, l’incubazione del mesotelioma è di 20-30 anni, per tale ragione il picco massimo è atteso nei prossimi anni. Oggi tuttavia, avverte Gridelli, “vediamo anche casi di mesotelioma legati ad un’esposizione ambientale e non lavorativa ad amianto. Inoltre – conclude – e’ importante ricordare che il fumo potenzia notevolmente il rischio nei soggetti esposti ad amianto”.