Terremoto, Amatrice: l’obiettivo è il ritorno a normalità in primavera

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A poco più di 100 giorni dal Terremoto che ha cambiato la sua storia e a un mese dal secondo attacco, ad Amatrice il lavoro non si è mai fermato: i cantieri aperti sono tanti, perché tutti vogliono ridare al paese una forma e una vita entro la prossima primavera. Martedì, con qualche giorno di anticipo, sono arrivate le prime cinque “casette”, che costituiranno l'”Amatrice ponte”, il primo tassello di una ricostruzione che per forza di cose durerà anni. Le Sae (soluzioni abitative d’emergenza) saranno installate in aree individuate da Protezione Civile, Comune e Regione Lazio, e urbanizzate dal personale dell’esercito italiano: permetteranno così agli amatriciani che lo vorranno di tornare a vivere il paese e le frazioni. Contemporaneamente sorgeranno i due grandi progetti ideati e finanziati da due diversi canali di solidarietà: l’area food, struttura ricettiva progettata dall’architetto Stefano Boeri e finanziata dalla raccolta fondi dei gruppi Rcs e La7, che permetterà a ristoratori ed esercenti di riaprire le attività distrutte dal Terremoto, e l’area ludico-ricreativa-teatrale, realizzata con i ricavati della raccolta fondi dell’associazione “#Iocisono“, che permetterà agli amatriciani di avere un nuovo punto d’incontro, con teatro, cinema, mediateca, bar e negozi. Tutte le attività commerciali che hanno chiuso dopo il sisma, paralizzando l’economia, saranno convogliate in questi due centri, mentre gli artigiani potranno riaprire i battenti nell’area a loro dedicata già esistente presso la frazione di Torrita.

E poi occorre occuparsi degli insediamenti abitativi e della viabilità, il vero grande tallone d’Achille del territorio: la strada comunale Romanella, diventata il principale collegamento da e per Amatrice dopo la chiusura di Corso Umberto I, è stata riasfaltata immediatamente ed è di nuovo percorribile in entrambi i sensi di marcia. Personale della Regione Lazio sono all’opera anche per riaprire la strada provinciale 20 lungo il tratto che attraversa la frazione di Retrosi, mentre l’avvio della rimozione delle macerie permetterà di riaprire anche un passaggio proprio lungo il centro storico, per il momento riservato ai soli mezzi di soccorso. Anche nella zona di Sommati-Saletta-San Lorenzo si lavora per ripristinare una viabilita’ chiusa sin dal primo giorno dopo il Terremoto. A breve potrebbero iniziare i lavori per il nuovo ospedale, che sostituirà il vecchio “Grifoni”. La vecchia struttura verrà interamente demolita e ricostruita, per diventare centro ludico-ricreativo, mentre la nuova sorgerà nei pressi di San Cipriano e sarà edificata anche grazie al contributo di un “grande Stato Europeo”, che avrebbe appostato nella sua manovra un capitolo di bilancio riservato ai territori italiani colpiti dal sisma.

Sulle scuole il progetto principale è la realizzazione del nuovo liceo turistico a vocazione internazionale, che aprirà il prossimo anno, mentre l’obiettivo principale è quello di riportare la scuola alberghiera ad Amatrice dopo il suo trasferimento a Rieti per inagibilità della vecchia struttura. Gli altri istituti sono per il momento ospitati dal nuovo complesso completato in tempi record dalla Protezione civile della Provincia Autonoma di Trento, che ha consentito agli studenti di materna, elementari, medie e liceo scientifico di non perdere neanche un giorno di scuola. A tutto questo poi si aggiungono le tante donazioni, i tanti progetti paralleli, le iniziative spontanee in fase di progettazione, piccoli mattoni di una ricostruzione ancora lontana, ma che tutti, ad Amatrice, vogliono raggiungere.

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