Fratture in cresta al Monte Vettore e al Monte Porche, un lago temporaneo nella Valle dell’Infernaccio, luogo di leggende meta di migliaia di escursionisti, la portata del fiume Nera aumentata del 30%. Sono piu’ di 4 mila gli effetti geologici prodotti in un’area di 2 mila metri quadrati dai terremoti di agosto e ottobre nelle Marche: dalla prima scossa di magnitudo 6 del 24 agosto, fino a quella di 6.5 del 30 ottobre. I Geologi dell’Universita’ di Camerino e della Regione Marche, in collaborazione con altri professionisti, hanno messo a punto una banca dati degli effetti di superficie della sequenza sismica, corredata da molte fotografie. Sono stati monitorati fratture del suolo, grandi frane, collassi di doline; vulcanelli di fango, sbarramenti per frana, cedimenti differenziali e deformazioni permanenti della superficie terrestre. Fenomeni in parte gia’ noti in parte nuovi, che hanno modificato sensibilmente il paesaggio.
Terremoto: tra crepe, fiumi, laghi, frane e vulcanelli oltre 4.000 effetti geologici hanno cambiato il paesaggio dell’Appennino
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