“Abbiamo una discreta flotta di droni ma non li avevamo mai utilizzati in scenari quali un Terremoto. Questa volta sono entrati in azione e sono serviti sia per verificare le situazioni di instabilità degli edifici ma soprattutto, nei primi momenti, per fare indagini fotogrammetriche delle varie aree colpite dal sisma che abbiamo poi riportato sulle planimetrie catastali”. Lo ha detto, a Pescara del Tronto, il capo dipartimento nazionale dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi. “Questo – ha spiegato – ci ha consentito nel giro di 3-4 giorni di perimetrare tutte le zone rosse, a vantaggio non solo dei vigili del fuoco, ma di tutti coloro che avevano necessita’ di lavorare nell’ambito del cratere”.
Inoltre, “abbiamo messo in campo il Team Usar (Urban search and rescue), costituito da qualche anno. Ogni volta che interveniamo in contesti dove ci sono dei crolli da Terremoto o dissesti statici – ha aggiunto Giomi – andiamo a implementare e organizzare ancora meglio questi team, talmente avanzati che vengono utilizzati nel dispositivo europeo di protezione civile”. “Tutti i giorni – ha concluso – contattiamo le 33 unità di comando locale nel cratere che sono collegate in rete e fanno capo al centro operativo nazionale. Ci colleghiamo due volte al giorno con loro per capire quali sono le priorità e tarare non solo giornalmente ma addirittura piu’ volte al giorno il dispositivo in base alle esigenze che variano di ora in ora”.