Medaglia d’oro all’Ieo di Milano per la cura dei tumori al seno, al polmone e alla prostata, i più diffusi nel nostro Paese. L’Istituto europeo di oncologia, ‘creatura’ di Umberto Veronesi, sale sul primo gradino del podio secondo il programma Esiti dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari Agenas. Dai risultati 2015 emerge il primato dell’Irccs di via Ripamonti in Italia, e un piazzamento al top anche a livello internazionale per quanto riguarda il cancro del seno: per la terapia del big killer in rosa l’Ieo non solo è campione nella Penisola, ma è fra i primi al mondo per numero di interventi chirurgici annuali. Ben 2.807, circa 200 in più (+10%) rispetto al 2014. Da record anche gli indicatori di qualità: quasi il 78% di ricostruzioni contestuali all’intervento principale; l’1,6% di re-interventi dopo 90 giorni, contro una media nazionale dell’8,64%; l’1,94% di re-interventi a 120 giorni, contro il 9,14% della media nazionale. “Bisogna essere i primi non solo nella clinica, ma anche nella ricerca – commenta Virgilio Sacchini, direttore del Programma senologia – Oggi la sfida della senologia è integrarsi sempre più con tutte le discipline, e in particolare con la genetica, per arrivare a un cura personalizzata in grado di ridurre l’impatto delle cure sulla vita della donna, a parità di efficacia. Le italiane sanno che se c’è un’idea nuova nel mondo che le aiuta a guarire più in fretta e vivere meglio la malattia, noi la stiamo già studiando”. Per il tumore del polmone – sottolineano ancora dall’Istituto – l’Ieo primeggia per numero di interventi: 420 nel 2015, con un tasso di mortalità a 30 giorni dall’operazione di 0,84%, rispetto alla media nazionale del 1,29%. “Il trattamento del tumore polmonare ha vissuto una rivoluzione che ne ha ribaltato le prospettive – osserva Lorenzo Spaggiari, direttore del Programma polmone – trasformandolo in una malattia curabile con metodiche efficaci e attente alla qualità di vita del malato. Ma ancora non c’è coscienza nella popolazione delle nuove possibilità di cura. Il tumore del polmone iniziale oggi guarisce nell’85% dei casi senza tagli chirurgici, sostituiti da piccole incisioni, senza radioterapia, senza chemioterapia. Nello stadio più avanzato, in Ieo utilizziamo tutti gli strumenti di imaging, di trattamento chirurgico e di ricerca genetica, per ridurre al minimo la tossicità delle cure, con il grande obiettivo che nessun malato debba sottoporsi a chemioterapia”. Ieo è infine il numero uno in Italia per volume di interventi alla prostata: 569, quasi 100 casi in più sul 2014, tutti eseguiti in tecnica robotica. “Da noi la buona cura inizia dalla buona diagnosi, che per il tumore iniziale della prostata può essere invece un processo lungo e complesso – dichiara Ottavio De Cobelli, direttore del Programma prostata – I risultati derivanti dall’associazione delle metodiche diagnostiche biologiche, radiologiche e patologiche più avanzate con la chirurgia robotica permettono di eseguire sempre più una chirurgia di precisione. Garantiamo così un risparmio selettivo dei fasci vascolo-nervosi nei pazienti con malattia confinata all’organo, riducendo al minimo le conseguenze negative dell’intervento, e al tempo stesso destiniamo a trattamenti multimodali quelle forme a prognosi sfavorevoli, un tempo definite inoperabili”. “Ieo è anche il primo ospedale in Italia ad adottare la formula, già sperimentata negli Usa e in Europa, dei ‘programmi’ per tipo di tumore: senologia, polmone, prostata, ginecologia, testa-collo, ematologia e così via – evidenzia Roberto Orecchia, direttore scientifico dell’Irccs – Significa che i pazienti, indipendentemente dal motivo dell’accesso e da chi li visita, hanno a disposizione un’équipe multidisciplinare completa (dal genetista al chirurgo, dall’oncologo medico al radioterapista, dal ricercatore di laboratorio allo psicologo, dal bioingegnere al riabilitatore) che si occupa collegialmente della persona e della malattia, e collegialmente decide quale sarà il percorso terapeutico migliore. Pianifica quindi la via più adatta, paziente per paziente”. “I pazienti Ieo – conclude Orecchia – di fatto accedono a un processo in grado di assicurare la qualità, oltre che dell’atto chirurgico, anche di tutte le altre componenti della terapia, quali le cure mediche con i farmaci di ultima generazione, la radioterapia con le metodiche di precisione più avanzate, e l’imaging con le tecnologie d’avanguardia”.