Il 6% delle gravidanze arrivate a termine da madri affette da virus Zika, ha portato alla nascita di bambini con una o piu’ malformazioni collegabili: e’ questa la stima preliminare fatta dai ricercatori dei Centers for disease control (Cdc), in uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association. La ricerca ha combinato i dati relativi a Stati Uniti e Hawaii presi dal registro US Zika Pregnancy Registry. Dal 22 settembre scorso, 442 donne con una possibile infezione da Zika hanno portato a termine la gravidanza, e 26 di loro, pari al 6%, hanno avuto bambini con uno o piu’ malformazioni. Di quelle che hanno contratto il virus nei primi tre mesi di gravidanza, l’11% ha avuto feti o neonati con varie anomalie. La proporzione di gravidanza con difetti alla nascita, scrivono i ricercatori, e’ simile nelle donne incinta sia che abbiano avuto sintomi evidenti che non, cioe’ il 6% in ogni gruppo.
I 18 neonati nati con microfalia (su 442 casi) sono pari al 4% delle gravidanze, un dato maggiore di quello che si osserva generalmente negli Usa, che e’ di 7 bambini ogni 10.000 nati vivi, cioe’ lo 0,07%. I 26 casi di bambini nati con malformazioni si sono avuti in donne incinte esposte al virus mentre si trovavano in Belize, Brasile, Barbados, Colombia, Repubblica Dominicana, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Mexico, Repubblica delle isole Marshall e Venezuela. ‘‘Questo studio e’ importante perche’ mostra che il tasso di microcefalia e altre malformazioni fetali legate a Zika nei bambini nati negli Usa, le cui madri sono state infettate in viaggi nei paesi in cui c’era la trasmissione del virus, e’ simile a quello del Brasile”, commenta Tom Frieden, direttore dei Cdc. ”Zika rappresenta un rischio durante la gravidanza – continua – soprattutto nel primo trimestre. E’ importante che le donne incinte non viaggino nelle aree dove il virus e’ diffuso’‘.