Alla scoperta del suggestivo Parco Nazionale del Vesuvio

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Il Parco Nazionale del Vesuvio, istituito ufficialmente il 5 giugno 1995 per tutelare e valorizzare l’area attorno al vulcano, occupa una superficie di 8482 ettari e interessa il territorio di 13 Comuni.

Il parco, che è uno dei luoghi più ricchi di minerali del pianeta (oltre 230 tipi di minerali differenti), terra ricchissima per l’agricoltura, vanta un’enorme varietà di animali e piante. Il maggiore punto d’interesse è il Vesuvio, che tocca i 1.281 metri, dalla cui vetta precipitano affascinanti colate di lava alte quasi 400 metri. La sua fisionomia si è modificata più volte nel tempo, a causa delle diverse eruzioni subite. In particolare le eruzioni del 1631 e del 1906 hanno fatto abbassare il livello delle pareti del vulcano, mentre quella del 1944 provocò un innalzamento di circa cento metri, provocando anche un approfondimento del cratere.Il cratere oggi ha un diametro di quasi 500 metri e una profondità di 230 metri. Molto vicino ai sentieri percorsi dai turisti non mancano le fumarole, che emettono gas a circa 80 gradi centigradi, a differenza dei 400 gradi rilevati dopo l’eruzione del 1944.

VESUVIO 6Tra la flora, oltre alla vegetazione tipica della Macchia mediterranea (mirti, corbezzoli, alloro, rosmarino); nelle zone più umide troviamo roverella, robinia, acero napoletano), oltre a ginestre e orchidee sulle pendici del vulcano. Il primo vegetale a comparire tra le colate laviche dopo l’eruzione del 44 è un lichene a forma di corallo, di colore grigio e dalla consistenza filamentosa: lo Stereocaulonvesuvianum. Sulle colate laviche più antiche, invece, troviamo valeriana rossa, elicriso, artemisia e ginestra. Per quanto riguarda la fauna, il Parco è pieno di anfibi (rospo smeraldo e rana verde, il cervone e il saettone, la vipera comune); mammiferi (riccio, mustiolo, topo quercino e selvatico, coniglio selvatico, lepre europea, faina, donnola); uccelli (falco di palude, il gruccione, l’Averla capirossa, poiane, sparvieri, gheppi ecc).

Grazie agli interventi di messa in sicurezza e valorizzazione, il Parco mette a disposizione dei suoi visitatori un’accurata sentieristica, consentendo di ammirare: il Gran Cono, il Monte Somma, i cognoli dl Cratere del Somma, la Valle dell’Inferno, la Riserva Tirone e il Vallone della Profica, seguendo percorsi come quello del Fiume di Lava, del trenino a cremagliera e la Strada Matrone. Tanti i prodotti tipici del posto: l’inebriante vino Lacryma Christi DOC, l’Albicocca vesuviana P.A.T, il miele dei boschi del Somma/Vesuvio, l’antichissimo Nocillo, l’uva catalanesca, le ciliegie dl Monte, i pomodorini del Piennolo del Vesuvio DOP.

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