Allerta Mari & Venti: forte sciroccata in arrivo fra Sicilia e Sardegna, pericolo forti mareggiate nel weekend

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Sarà un altro fine settimana molto difficile anche sotto il profilo meteorologico, stavolta per le nostre due Isole Maggiori che dovranno fare i conti con una severa fase di maltempo, caratterizzata da forti piogge, rovesci e temporali. Ma l’elemento saliente sarà caratterizzato dallo scirocco che soffierà piuttosto forte, superando la soglia d’attenzione sui mari che circondano la Sardegna e la Sicilia, con possibili picchi di oltre i 90-100 km/h, maggiormente probabili fra il Canale di Sicilia e il settore più occidentale del basso Tirreno. Si tratterà di una sciroccata in vecchio stile, come quelle che frequentemente, a cavallo fra gli anni 80 e gli anni 90, interessavano il nostro paese, ed in particolare le Isole Maggiori e le regioni del sud peninsulare, con venti di tempesta e imponenti mareggiate, particolarmente attive lungo i litorali della Sardegna orientale e meridionale e su quelli ionici di Sicilia, bassa Calabria e sul Salento. Nell’ultimo decennio, con l’assopimento del flusso perturbato proveniente dall’Atlantico, queste burrasche sono divenute decisamente più rare, anche se quando riescono a materializzarsi producono un ingente mole di danni e disagi considerevoli, sia per le forti raffiche di vento che per l’impeto delle mareggiate che le accompagnano.

L’intenso flusso sciroccale sarà attivato da un intenso “gradiente barico orizzontale” (notevole infittimento delle isobare) che si verrà ad instaurare sul bacino centrale del mar Mediterraneo, fra l’entroterra algerino, le Baleari e i mari ad ovest della penisola italiana. Il forte “gradiente barico orizzontale” verrà innescato dalla contrapposizione fra una profonda circolazione depressionaria secondaria, che si andrà ad isolare fra l’entroterra desertico algerino e il settore più orientale del mar di Alboran, ed un robusto promontorio anticiclonico di blocco, che dalla Cirenaica si estenderà verso i Balcani e l’area carpatico-danubiana, con un cuneo elongato fino all’Ucraina e alla Polonia.

L’Italia, di conseguenza, trovandosi ai margini fra queste due importanti figure bariche appena enunciate, nel weekend verrà interessata dai massimi di “gradiente”, che si concentreranno soprattutto fra il Canale di Sardegna, il medio-basso Tirreno e la Sicilia, dove si scateneranno le bufere di vento più intense. La presenza poco più ad est di un solido promontorio anticiclonico di blocco, con massimi di oltre i 1035 hpa fra la Slovacchia e l’Ungheria, determinerà un ulteriore consolidamento dello squilibrio barico esistente, stringendo le isobare al traverso della nostra penisola.

Tale configurazione deporrà a favore, già a partire dalla giornata di domani, di una veloce intensificazione dei venti nei bassi strati sui mari che circondano l’Italia, contribuendo a richiamare dall’entroterra desertico algerino e dalla Tripolitania masse d’aria decisamente più temperate che si catapulteranno rapidamente a gran velocità dalla costa libica e della Tunisia meridionale verso il Canale di Sicilia, il mar Ionio, per investire la Sardegna, la Sicilia e la Calabria, ributtandosi tramite forti raffiche di caduta sopra il medio-basso Tirreno, con una forte ventilazione da SE o E-SE a ridosso delle coste calabresi.

Le burrasche più forti già dalla tarda mattinata di domani sferzeranno l’alto Canale di Sicilia, lambendo la costa trapanese, da Marsala fino a Trapani, con raffiche molto intense che potranno sfiorare punte di oltre 80-90 km/h. Ma fra il pomeriggio e la serata l’intensa ventilazione sciroccale che risalirà lo Ionio tenderà ad incanalarsi ed ad amplificarsi anche all’interno dello Stretto di Messina, dove i forti venti da SE e S-SE per l’effetto “Venturi”, risalendo la strozzatura, fra Capo Peloro e Villa San Giovanni, che caratterizza l’imboccatura nord del Canale, rischiano di divenire particolarmente impetuosi, con possibili rinforzi fino a burrasca forte e raffiche in procinto di lambire la soglia degli 80-90 km/h.

Forti raffiche di caduta investiranno pure le coste tirreniche siciliane, dal palermitano al messinese tirrenico. Come ben sappiamo lo scirocco molte volte arreca violente burrasche di vento sulla fascia tirrenica siciliana, dato che le correnti da SE e S-SE, dopo aver scavalcato rapidamente i crinali di Madonie, Nebrodi e Peloritani, si buttano con raffiche impetuose di caduta (“catabatiche”) verso la fascia litoranea, acquistando ulteriore velocità durante la brusca discesa e presentando una componente molto turbolenta e rafficosa, causa lo scavalcamento orografico.

In questa situazioni, quando nei medi e bassi strati prevale un flusso sud-orientale ben strutturato fino ai 2000-2500 metri, le vallate dei Peloritani, che degradano da SE a NO verso il Tirreno, favoriscono una più rapida “canalizzazione” del flusso eolico sciroccale, il quale tende ad acquistare notevole velocità, amplificandosi per l’effetto dell’incanalamento orografico, specie in prossimità dei grandi torrenti (fiumare). I venti molto forti da SE, spazzando per ore i bacini dell’Italia meridionale, in particolare quelli che circondano la Sicilia e le coste della Sardegna meridionale, solleveranno un imponente moto ondoso, con la formazione di onde di “mare vivo” che potranno superare i 4.0-5.0 metri di altezza in mare aperto, specialmente fra il Canale di Sardegna, il Canale di Sicilia e il settore più occidentale del basso Tirreno.

In particolare, tra il Canale di Sicilia ed il Canale di Sardegna, le forti burrasche da SE, riuscendo ad estendersi di lungo l’intero bacino, con un “Fetch” (l’estensione dello spazio di mare su cui soffia il vento) abbastanza ampio che spazierà dalle coste libiche fino alla Sardegna, favoriranno la formazione di grandi onde di “mare vivo”, alte più di 4.0-5.0 metri, che si dirigeranno verso le coste del cagliaritano e sui litorali della Sardegna orientale, originando intense e rumorose mareggiate. Sul Tirreno meridionale e centrale il mare si presenterà agitato, con onde alte più di 3.0 metri in mare aperto, a largo delle Eolie e dell’isola di Ustica.

Anche lo Ionio, già dal tardo pomeriggio di domani, andrà rapidamente ad agitarsi non appena le burrasche da SE dalla costa libica si propagheranno al mar Libico e allo Ionio, iniziando ad alzare un’onda di “mare vivo” sempre più formata, diretta verso le coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica, dove dalla serata di domani e per tutta la giornata di domenica si verificheranno delle mareggiate di debole e moderata intensità, per l’arrivo di queste ondate. Solo dalla mattinata di lunedì, con la sensibile attenuazione del flusso sciroccale, ancora attivo fra Ionio, Canale d’Otranto e medio-basso Adriatico, si assisterà ad una lenta scaduta del moto ondoso su tutti i bacini, con l’attivazione di una consistente onda lunga da SE, alta fino a più di 4.0-5.0 metri, sul mar Ionio, la quale determinerà ancora delle mareggiate da onda lunga sulle coste della Sicilia (fino all’imboccatura sud dello Stretto di Messina), Calabria ionica e lungo i litorali del Salento, dove si potranno verificare dei danni nei tratti esposti al fenomeno dell’erosione.

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