Astronomia: catturato da Swift il lato gamma dei Fast Radio Burst

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Pochi giorni dopo la notizia della prima localizzazione della regione di provenienza di uno degli enigmatici impulsi radio della durata di pochi millisecondi, il Fast Radio Burst (FRB), il telescopio spaziale Swift individua per la prima volta una controparte gamma di un FRB, denominato FRB 131104, proveniente dalla stessa regione di emissione dell’impulso radio.

La scoperta, pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, è opera di un team di astronomi della Pennsylvania State University. Secondo gli autori, il lampo gamma osservato da Swift proviene da una regione distante almeno 1 Gigaparsec, cioè lontana più di tre miliardi di anni luce.

Gli studiosi stanno adesso indagando l’esistenza di una possibile connessione tra l’emissione del FRB e quella del lampo gamma. Una delle questioni aperte è, ad esempio, la differenza di durata tra i due segnali, pochi millisecondi per quello radio e alcuni minuti per il lampo gamma. E la maggiore energia associata a questi ultimi, un miliardo di volte superiore a quella dei FRB.

Una plausibile fonte dei due segnali potrebbe essere, secondo gli autori, una magnetar, stella di neutroni con un campo magnetico estremamente intenso. Oppure, un sistema binario di stelle di neutroni che spiraleggiano l’una intorno all’altra. D’ora in poi, secondo lo studio, i Gamma Ray Burst potrebbero indicare la direzione verso la quale guardare per catturare altri FRB, e studiarne in dettaglio le origini.

Swift – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – è una missione della NASA dedicata all’astrofisica delle alte energie, realizzata in collaborazione con Italia e Regno Unito. Lanciata nel novembre 2004 e destinata inizialmente a operare solo per due anni, dopo più di un decennio Swift è ancora in attività. Si tratta di un telescopio spaziale in grado di osservare sorgenti esplosive, come i Gamma Ray Burst. Le operazioni in orbita sono effettuate utilizzando la stazione di terra ASI di Malindi, in Kenya. I dati scientifici sono, invece, inviati al Mission Operation Center, in Pennsylvania, attraverso la rete ASINeT.

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