Simulare i processi che si verificano nel cuore delle stelle è possibile, con l’aiuto di piccoli laser: ciò secondo l’esperimento condotto nei laboratori della Colorado State University, sotto la guida del fisico Jorge Rocca, pubblicato sulla rivista Science Advances. La tecnica sviluppata in collaborazione con i fisici i dell’universita’ di Buenos Aires, dei laboratori americani Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL) e dell’universita’ tedesca di Dusseldorf, si basa sull’utilizzo di un laser in grado di emettere impulsi ultra-brevi, che vengono utilizzati per colpire una superficie coperta di nanofili di oro e nichel, allineati fra loro e sistemati in modo verticale. L’impulso laser strappa gli elettroni dalla superficie dei nanofili e li accelera e ciò genera un plasma caldo che emette raggi X. Aumentando l’intensita’ degli impulsi laser, si potrebbe giungere a generare pressioni anche superiori a quelle che si trovano nel cuore del Sole. La possibilita’ di simulare queste condizioni consente di realizzare esperimenti altrimenti possibili solo con grandi macchinari, non accessibili a tutti. Il risultato permette di simulare pressioni senza precedenti in laboratorio anche con i laser compatti, con applicazioni in numerosi campi.