Biodiversità, biologico, biodinamicità, sostenibilità: il nuovo corso del Soave

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Si chiama “Le vie verdi del Soave” ed è un il ciclo di tre incontri, tra gennaio e febbraio, organizzato dal Consorzio di tutela del Soave su tematiche di attualità nel settore vitienologico, dedicato ai produttori e agli appassionati che desiderano saperne di più.

Le lezioni, che avranno luogo a Soave, nella sede del Consorzio, in vicolo Mattielli 11, saranno tenute da esperti di settore e tratteranno la biodiversità, il biologico, la biodinamicità, la sostenibilità.

Si parte martedì 24 gennaio alle ore 17.30 con l’incontro “Viticoltura & biodiversità”, durante il quale interverranno Maurizio Gily, coordinatore dell’intero ciclo di incontri, agronomo, consulente e docente di viticoltura sostenibile, oltre ch e direttore della rivista Millevigne,  e Gianfranco Caoduro, dottore agronomo, docente e biospeleologo; il secondo appuntamento, dal titolo “Biologico & sostenibile” avrà luogo martedì 31 gennaio alle ore 17.30 e sarà tenuto da Angelo Divittini, agronomo e consulente di aziende vitivinicole, e Marco Tonni, consulente per la sostenibilità nel vino e ideatore del primo calcolatore italiano di emissioni di gas serra per la filiera vitivinicola; il terzo incontro infine, dal titolo “Naturale & biodinamico”, si terrà martedì 17 febbraio alle ore 17.30 e sarà guidato da Adriano Zago, agronomo, enologo e consulente di biodinamica, e da Enrico Casarotti, enologo e consulente di biodinamica.

La conoscenza dunque come valore primario da condividere in un’ottica di crescita collettiva e diffusa: questo il pensiero di fondo che ha spinto il Consorzio del Soave a promuovere questa iniziativa al fine di rendere i produttori sempre più consapevoli e aggiornati di fronti alle nuove sfide che i trend attuali generano. E proprio perché le tendenze di consumo a livello mondiale sono oggi sempre più sensibili rispetto a tematiche quali biodiversità, biologico, biodinamicità, sostenibilità, il corso sarà rivolto anche ai consumatori e agli appassionati che desiderano saperne di più.

Alla fine di ogni incontro seguirà una cena didattica con una degustazione comparativa per cogliere “sul campo” le caratteristiche peculiari di queste produzioni.

L’iniziativa, fortemente voluta dal Consorzio del Soave, risponde di fatto ad un radicale cambiamento di prospettiva che porta a considerare l’uomo al centro del contesto agricolo, non più come soggetto che turba l’ecosistema esistente con una forma di agricoltura intensiva ma, al contrario, come artefice principale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione del paesaggio.

«Oggi – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – risulta indispensabile rendere consapevoli i produttori del patrimonio ambientale, storico, culturale e paesaggistico che sono chiamati a gestire con il loro lavoro quotidiano in vigna. Coltivare un vigneto equivale a tutelarlo e a mantenerlo vivo e in salute, pianificando con lungimiranza tutti i processi produttivi e avendo ben chiare le ricadute che le scelte attuate oggi possono avere in futuro nell’intero comprensorio produttivo. I viticoltori, che con la loro attività hanno conservato nel corso dei decenni il paesaggio delle Colline vitate del Soave, sono ancora oggi i principali artefici nel mantenimento bio-culturale della denominazione. Per tale ragione il Consorzio ritiene indispensabile fornire loro formazione e aggiornamento al fine di essere competitivi sui mercati ma fedeli al proprio patrimonio identitario».

Le adesioni vanno comunicate a: consorzio@ilsoave.com oppure telefonando allo 045.7681578. La quota di partecipazione, comprensiva di cene e degustazioni, è di 100 euro.

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