L’avvocato Daniele Bocciolini, legale di parte civile nel processo Costa Concordia, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università. A cinque anni dalla tragedia dell’Isola del giglio, si attende ora il giudizio della Cassazione che, dopo la condanna in appello a Schettino a 16 anni, si pronuncerà il prossimo 20 aprile. Secondo Bocciolini questo processo ha lasciato “un grande punto interrogativo. Ci si è concentrati esclusivamente sul comandante Schettino. Appena si verificò il naufragio capimmo subito chi fosse il colpevole, cosa rara in Italia dove le persone in posizioni apicali non pagano quasi mai: in questo caso Schettino venne però beccato con le mani nella marmellata. L’abbiamo massacrato in tutti i modi – continua Bocciolini – la verità mediatica, più veloce di quella processuale, mise alla gogna Schettino. Le indagine, condotte benissimo, si sono concentrate unicamente sulla persona di Schettino. Gli altri ufficiali di bordo hanno patteggiato pene esigue, da “diffamazione”, tutte pene sospese, e non hanno scontato neanche un giorno. Gli ufficiali si sono subito dileguati”. L’unico che si è fatto tutto il processo, racconta Boccioli “è stato Schettino, sempre presente. Ha sentito tutti i testi e rilasciava sempre dichiarazioni spontanee. Dal punto di vista processuale ha addirittura cercato di collaborare. Ha cercato di rinforzare, in maniera debole, la sua versione, ovvero che non aveva abbandonato la nave, cosa che ovviamente non era vera”. Bocciolini spiega come mai, secondo lui, ci siano delle lacune: “Quando noi difensori abbiamo fatto il sopralluogo sulla nave, abbiamo notato che molte cose non funzionavano. Il generatore di emergenza non funzionò quella notte e ci furono disservizi per le scialuppe. Molti sono morte non per solo per la manovra scellerata di Schettino. Noi avvocati di parte civile, che difendiamo le vittime, diciamo che, in alcuni momenti importanti del processo, siamo stati addirittura in accordo con la difesa di Schettino, nel segnalare alcuni punti che non erano stati approfonditi. Noi vogliamo giustizia ma anche la verità. Come è possibile che molti morirono sugli ascensori? Lui è l’unico imputato, l’unico condannato ma i profili di responsabilità sono da estendere a qualcun altro o qualcos’altro. Il fatto che la Costa Crociere abbia patteggiato un milione di euro le ha permesso di uscire subito dal processo. L’anomalia è che la Costa Crociere è costituita parte civile ma è anche responsabile civile perché ha dovuto risarcire i passeggeri sopravvissuti, con circa 45mila euro a testa”. Intanto in molte città si continuano a vedere gli “inchini” delle navi da crociera: “In Italia non impariamo mai. Nel processo Costa Concordia le responsabilità ci sono, ci sono tutti nomi. Poi paga solo uno. Forse non riusciamo a responsabilizzare chi è veramente responsabile o chi è veramente responsabile riesce a farla franca sempre”.
Costa Concordia: “Schettino unico condannato ma le colpe non sono solo sue”
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