Gelo e neve in Italia: la storica nevicata del gennaio 1985

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In molti ricorderanno le parole di Caroselli che, nella tradizionale trasmissione serale “Che tempo fa” annunciava l’arrivo di “freddissimi venti dalla Russia”. Gli fece seguito Baroni che con voce roca, confermò:”Sarà Burano!”; un vento impetuoso, turbinoso, un vento di neve e grande freddo. Sono passati 31 anni dalla nevicata del gennaio 1985, entrata nel libro dei ricordi, per molti, come “la più grande nevicata del ventesimo secolo”… un evento storico eccezionale; giorni straordinari che regalarono paesaggi mozzafiato, immortalati in foto, video, servizi tg, ma anche profondi disagi.

1985L’ondata di freddo eccezionale capovolse le sorti dell’inverno 1984. A livello stratosferico, un massiccio riscaldamento polare fece scivolare due noccioli di aria gelida, uno verso l’Europa Settentrionale, l’altro verso il Canada, con la complicità dell’Anticiclone delle Azzorre che si spinse fino all’Islanda e oltre la colata artica Europea, riuscendo ad arrivare alle nostre latitudini, dando luogo ad una lunga ondata di gelo, divisa in due fasi.Nella prima, dal 5 al 9 gennaio, l’aria gelida, in ingresso dalla porta della Bora, che soffiò sino a 100 km/h, riuscì a formare un minimo di bassa pressione tra Toscana e Lazio, con storiche nevicate a Firenze e Roma. La neve raggiunse, poi, la Campania e il resto del Sud, con accumuli sino a 25 cm sulle zone collinari di Napoli.

1985 1Al contempo, le regioni settentrionali registrarono temperature più basse del secolo, grazie all’albedo notturno che fece scivolare le minime sotto i -20 in Pianura Padana.Nella seconda fase, dal 13 al 17 gennaio, un nuovo ed imponente impulso d’aria gelida aggirò le Alpi, sfociando nel Mediterraneo dal Golfo dl Leone, originando una vasta circolazione ciclonica con perno sulle Isole Baleari che si approfondì tra il 13-14 gennaio sul Mar Ligure. A quel punto tutte le regioni settentrionali si trovarono nella morsa del maltempo con temperature rigidissime.Tra i dati di quel periodo: 20 cm di neve a Genova, 30 a Venezia, 40 a Padova e Treviso, 50 a Udine e Vicenza, 60 a Biella, 80 a Bologna, 110 a Como, 122 a Varese, da 130 a 150 cm a Trento. A Milano, dopo 4 giorni e tre notti di nevicata, il manto nevoso arrivava sino a 70-90 cm e nevicò addirittura a Cagliari e in tutta la Sardegna.Tornando a Milano, per 72 ore, dal 13 al 17 gennaio, la città venne letteralmente tenuta d’assedio dalla neve, dopodiché iniziò a piovere.

1985 2La circolazione stradale e gli aeroporti furono bloccati per ore e subirono rallentamenti per giorni; vennero persino usati carri armati per battere la neve lungo le strde del centro e centinaia di militari aiutarono i soccorsi, mettendo in sicurezza palazzi e smaltendo i cumuli.Le scuole rimasero chiuse per una settimana; uffici e fabbriche un paio di giorni e si vide, per la prima volta, girare per il Parco Sempione, con gli sci di fondo.A causa del peso della neve crollarono i tetti dello storico Velodromo Vigorelli e del nuovo Palazzetto dello Sport di San Siro dove giocava la grande Simac Milano di Dan Peterson, Mike d’Antoni e Dino Meneghin.La grande nevicata del 1985 è così sentita dai milanesi che furono scritte molte canzoni, a partire dai Bluvertigo, romanzi e pièce teatrali sull’argomento.

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