Giornata della Memoria: “Il treno per Auschwitz si fermò in molte stazioni, ma nessun italiano ci aiutò”

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In occasione del Giorno della Memoria, Piero Terracina, uno dei pochi sopravvissuti di Auschwitz, a Radio Cusano Campus ha rivelato: “Il treno diretto ad Auschwitz, treno sul quale viaggiai, si fermava in tutte le stazioni italiane: e ovunque si fermava, invocavamo gli italiani che erano nelle stazioni di darci dell’acqua perché stavamo morendo di sete: ma niente da fare, nessuno ci aiutava. Ricordo in particolare la fermata alla stazione di Verona: era pieno di gente. Gente che sentiva distintamente i pianti e i lamenti dei bambini che provenivano dall’interno del nostro treno: nessuno fece niente. Sicuramente se dentro quel treno ci fossero stati delle pecore o dei cavalli, qualcuno sarebbe intervenuto per aiutarli.

Ricordo anni fa in occasione di una manifestazione legata alla Shoah, una signora mi si avvicinò e mi disse: ‘Signor Terracina, io quel giorno, quando il treno sul quale lei viaggiava si fermò a Verona, ero là, e ho visto e sentito tutto; lei ha perfettamente ragione ma non potevamo fare niente per aiutarvi perché c’erano le SS’. E poi Auschwitz, dove l’amicizia era una cosa indispensabile. Con quelli che trovavamo durante i lavori forzati ci davamo appuntamento magari per la sera dopo nelle baracche. Era soltanto un modo per avere una speranza, perché non avevamo certezze. Penso a un ragazzo della mia età con cui eravamo molto amici; ci davamo sempre appuntamento nella baracca mia o nella baracca sua e all’improvviso è sparito”.

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