Mentre sul bacino del Mediterraneo il flusso perturbato atlantico sembra voglia riprendere un po’ di vigore, convogliando verso il nostro paese i primi intensi sistemi frontali oceanici, sul resto del vecchio continente l’aria molto fredda, di matrice polare continentale, riesce a prendere il sopravento, muovendosi in moto “retrogrado”, dalle pianure e dai bassopiani della Bielorussia, Ucraina e Polonia verso la Slovacchia, l’Ungheria, con infiltrazioni fin sui vicini Balcani. Nel frattempo l’isolamento di un promontorio anticiclonico, con chiare origini “termiche” nei bassi strati, che presenta massimi di oltre 1040 hpa fra l’Ucraina orientale e il sud della Russia europea, sta contribuendo a veicolare gran parte del nucleo di aria molto fredda e pesante, d’estrazione polare continentale, che nei scorsi giorni si è depositato sulle pianure dell’Europa orientale, lasciando in eredità un solido “cuscinetto di aria gelida” con un campo termico negativo, ha iniziato a muoversi in moto “retrogrado”, con una debole/moderata ventilazione dai quadranti orientali, che dalla Russia si è versata in direzione dell’Ucraina orientale e del settore più orientale del mar Nero, dove i termometri sono già scivolati al di sotto dei -8°C -10°C, con picchi scesi anche al di sotto dei -12°C -14°C negli Oblast’ della Russia meridionale.
Il mite flusso oceanico contro il freddo continentale russo, ecco l’origine delle forti nevicate europee di quest’inverno
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