La goccia d’aria gelida nel sud della Russia in settimana rischia di causare abbondanti nevicate tra Iraq e Iran

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La circolazione depressionaria in quota, interamente ricolma di aria gelida di tipo artica continentale (isoterme sotto i -40°C a 500 hpa), responsabile delle forti nevicate che in questi giorni hanno colpito le coste meridionali della Russia europea e quelle georgiane affacciate sul mar Nero, dopo aver attraversato il settore orientale dell’altopiano Anatolico, nei prossimi giorni rischia di andare alla deriva in direzione dell’Iraq settentrionale e dell’Iran. La presenza di un promontorio anticiclonico che dalle coste libiche si estenderà fino alle Repubbliche Baltiche, alla Bielorussia e all’Ucraina contribuirà a far scivolare il nucleo di aria gelida verso l’est della Turchia e il nord dell’Iraq entro metà settimana. Il movimento di questa depressione fredda in quota, con un nocciolo di aria particolarmente gelida nella media troposfera, verso il Medio Oriente rischia di produrre una intensa ondata di freddo che potrebbe essere accompagnata pure da forti nevicate che potrebbero interessare anche aree dove le visite della “dama bianca” sono rarissime, se non “eccezionali”. Come nel nord-est dell’Iraq fino a quote prossime al piano o sulle aree più aride dell’altopiano iraniano, dove è già difficile vedere delle precipitazioni. La depressione chiusa in quota, colma di aria molto fredda di origine artica continentale, durante il passaggio sopra l’est della Turchia, l’Iraq settentrionale e l’Iran dovrebbe dare la stura a precipitazioni sparse che assumeranno prevalente carattere nevose fino a bassa quota, se non addirittura fin sul piano sul nord-est dell’Iraq.

Nel corso della giornata di mercoledì questo vortice depressionario chiuso in quota, in fase di evoluzione in una “Upper Level Low”, spostandosi dall’altopiano Anatolico orientale verso l’Iraq settentrionale sarà contraddistinto dalla presenza di un nocciolo di aria particolarmente gelida nella media troposfera (500 hpa) che incentiverà la genesi di una consistente attività convettiva fra il nord dell’Iraq e l’Iran occidentale. Le masse di aria fredda che si invorticano attorno al modesto “CUT-OFF” determineranno un sensibile inasprimento del “gradiente termico verticale” su una larga fetta dell’area medio orientale. Il fitto “gradiente termico verticale” riesce ad instabilizzare l’intera colonna d’aria, favorendo la genesi di imponenti annuvolamenti cumuliformi, pronti a dare la stura a precipitazioni diffuse, spesso a prevalente carattere di rovescio.

iraq1Precipitazioni che visto la presenza dell’intenso nocciolo di aria gelida in quota e il notevole abbassamento della quota dello “zero termico” potranno assumere prevalente carattere nevoso fino a bassissima quota, con possibilità di fioccate coreografiche fin sull’Iraq settentrionale, specie nell’area fra Mosul e Kirkuk, dove in caso di forti rovesci si rischierebbero pure di vedere degli accumuli di neve fresca sul terreno. In questo caso le precipitazioni più intense si dovrebbero collocare lungo il ramo caldo del modesto sistema frontale, ormai totalmente occluso, facente capo al “CUT-OFF”, colmo di aria molto fredda di matrice artica continentale, pronto a posizionarsi sull’Iraq settentrionale. Nel corso della giornata di mercoledì e le prime ore di giovedì i resti di questo “CUT-OFF” attivo in quota, ormai in evoluzione in una “Upper Level low”, si sposteranno verso l’Iran, interessando più da vicino pure l’Afghanistan occidentale, dove oltre alle nevicate si assisterà anche ad un brusco calo dei valori termici, sia in quota che nei bassi strati.

Questo brusco raffreddamento delle masse d’aria presenti in prossimità delle vallate, al transito della prima perturbazione proveniente dai vicini Iraq e Iran, in genere spiana la strada per l’avvento di nevicate, anche molto abbondanti, soprattutto tra l’Iran settentrionale e il nord dell’Afghanistan, dove la neve sembra destinata ad imbiancare svariate località fino a bassissima quota. E lo stazionamento, per più giorni, di questa circolazione depressionaria, permetterà la caduta di consistenti precipitazioni nevose, fino al piano. Le nevicate, a tratti anche intense, causeranno un brusco calo termico, indotto proprio dal notevole effetto “Albedo” prodotto dal suolo completamente innevato. Tanto che nei prossimi giorni, fra Iran e nord dell’Afghanistan, si potrebbero registrare temperature particolarmente gelide, con valori che potranno scendere anche sotto i -10°C -15°C.

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