Era il suo ultimo desiderio: sposare la compagna di origine romena con la quale aveva avuto due figli. L’uomo, un 38enne della provincia di Bari, malato oncologico terminale, ha voluto esaudire il suo sogno due giorni prima di Natale nella chiesa dell’ospedale ‘Giovanni Paolo II‘ di Bari. Lo sposo, però, affetto da un linfoma non Hodgkin leucemizzato refrattario al trattamento, è morto nell’Istituto tumori di Bari. Il desiderio più grande dell’uomo era quello di tutelare i due figli avuti con la compagna. “Era un giovane paziente in condizioni estremamente critiche – racconta il dott. Attilio Guarini, direttore dell’Unita’ operativa complessa di Ematologia dell’Istituto tumori – la sua compagna ha espresso la volontà, condivisa dal paziente e dalla famiglia, di unirsi in matrimonio anche per evitare alle due figlie della coppia e ad essa stessa i concreti rischi di natura legale-civile connessi alla prematura perdita del congiunto“.
La coppia, con la propria struggente storia, ha commosso tutto il personale dell’Istituto oncologico di Bari e in particolare del reparto di Ematologia. Così è stato dato il via ad una complessa macchina burocratica per permettere al paziente e alla sua compagna di coronare il sogno, sebbene si sapesse che sarebbe stato breve. Il matrimonio si è fatto. Un grande dolore è stato temporaneamente alleggerito dalla gioia, fornendo un “esemplare esempio di umanità – conclude Guarini – da parte di tutti gli operatori coinvolti”.