Melanoma: i nati tra il 1900 e il 1960 sono quelli più a rischio di morte in caso di malattia

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Una minore esposizione ai raggi ultravioletti e a nuovi trattamenti disponibili, porterà entro il 2050 le morti per melanoma a una significativa riduzione. Le stime positive, per quello che è uno dei tumori più comuni e aggressivi, sono illustrate nello studio presentato allo European Cancer Congress 2017, che si chiude oggi ad Amsterdam. Le persone piu’ alto rischio di morire di melanoma, sottolinea lo studio, sono i nati tra il 1900 e il 1960. All’epoca infatti gli effetti pericolosi dei raggi del sole erano in gran parte sconosciuti e la medicina credeva che potessero guarire alcune malattie.

“Era comune per neonati e bambini essere trattati con i dispositivi che emettono radiazioni UV o essere esposti senza protezioni al sole di mezzogiorno”, spiega Alice Koechlin, dell’International Prevention Research Institute di Lione. Nel corso degli anni e’ aumentata la consapevolezza del legame tra scottature durante l’infanzia e rischio di cancro della pelle in eta’ avanzata. A cio’ si unisce il fatto che nuovi farmaci sono ora disponibili e, se potranno arrivare a chi ne ha bisogno, nel 2050, il tasso di mortalita’ si abbattera’. In Australia per gli uomini si passera’ da 9 decessi per 100.000 abitati nel 2010 a 4 nel 2050; per le donne da 3,5 a 1,7. Negli Stati Uniti, i tassi saranno quasi tre volte inferiori rispetto agli anni di picco del 1995/2005: per gli uomini scenderanno da 4 a 1,6 ogni 100.000 abitanti e da 1,7 a meno di 1 per le donne. Le morti per melanoma, inoltre, diventeranno piu’ rare negli under 50 anni, e dopo il 2050 praticamente tutti i decessi si verificheranno in persone over 70.

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