Non voglio fiori, ma offerte per i terremotati del centro Italia. Sono le ultime volontà di Cinzia Fazzini, 45 anni, di San Biagio, frazione di Bagnolo San Vito (Mantova) morta di leucemia all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, in attesa del secondo trapianto di midollo, ha messo per iscritto in una lettera indirizzata al marito Paolo Lanzoni. Il quale sul necrologio pubblicato oggi sulla Gazzetta di Mantova ha invitato parenti e amici a rispettare i desiderata della moglie e di devolvere offerte alla ricerca contro la leucemia mieloide acuta ed ai paesi terremotati. Cinzia lavorava come cassiera in un ipermercato di Mantova, mentre il marito è operaio. La malattia si manifesta per la prima volta nel 2004, quando grazie ad un trapianto di midollo osseo sembra che il pericolo sia scampato. La scorsa primavera, però, il male torna di nuovo, ma questo debellarlo non è così semplice. Qualche settimana fa la donna, che lascia un figlio di 16 anni, è stata ricoverata al Sant’Orsola in attesa di un trapianto di midollo. Pochi giorni fa, però, è peggiorata a causa di una polmonite che sabato scorso l’ha stroncata.
Muore di leucemia, ma prima chiede: “non voglio fiori, solo offerte ai terremotati”
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