Neonato morto in Francia: stop alle vendite del supplemento di vitamina D

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a Francia ha “avviato una procedura per la sospensione delle vendite del supplemento di vitamina D, Uvestérol D”. La misura assunta “in via precauzionale” dall’Agenzia francese del farmaco Ansm (Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé) è stata annunciata in una nota ufficiale dal ministro della Sanità Marisol Touraine, dopo la morte di un neonato di 10 giorni, avvenuta subito dopo l’assunzione del prodotto. In attesa della decisione definitiva in merito da parte dell’Ansm, il ministro – si legge nella nota – ha invitato i genitori, sempre per motivi precauzionali, a non somministrare più il prodotto in questione ai figli. Touraine ha voluto rassicurare però le mamme sul fatto che i bebè che hanno finora assunto il supplemento non sono in pericolo, in quanto sarebbe la modalità specifica di somministrazione a presentare rischi e non la vitamina D in sé. Esistono alternative a Uvestérol D, ha aggiunto, ed essendo la vitamina D essenziale per lo sviluppo dei neonati, Touraine ha invitato le famiglie a contattare il proprio medico, che potrà proporre loro un’altra forma. Per informare i genitori è stato attivato anche un numero verde. Nel frattempo, come riportato da ‘Le Monde’, l’Ansm ha spiegato che “i risultati delle indagini disponibili mostrano un probabile collegamento tra la morte” del neonato “e la somministrazione di Uvestérol D”. Il piccolo è morto il 21 dicembre nella sua casa, nella regione di Parigi, per arresto cardio-respiratorio subito dopo aver preso una dose del supplemento, somministrata con una pipetta a due ore dalla poppata. Il caso è stato svelato nei giorni scorsi da ‘Le Figaro’ e solo dopo confermato dalle istituzioni. Il neonato, dopo averlo assunto, ha presentato segni di soffocamento ed è poi andato in arresto cardio-respiratorio, prima di essere trasportato in ospedale. Uvésterol D è prodotto dal laboratorio Crinex dal 1990 ed è ampiamente diffuso nel Paese. Dal 2006 è sotto osservazione, in seguito a segnalazioni di malori in alcuni bambini che lo avevano assunto. L’agenzia ha pubblicato precauzioni per l’uso nel 2013 e chiesto alla Crinex di prendere misure per minimizzare eventuali rischi, specialmente per neonati e bambini sotto i 5 anni. Secondo quanto riportano diversi media d’Oltralpe, sembra che alcuni funzionari della farmacovigilanza avessero avanzato dubbi sull’opportunità di lasciare il prodotto sul mercato. Nel 2014 i laboratori Crinex avevano messo a disposizione nuove formule del prodotto (era stato ridotto il volume da somministrare ed era stata modificata la pipetta). La Commissione nazionale di farmacovigilanza, ha riesaminato il dossier ancora una volta nel mese di luglio 2016, spiega ‘Le Monde’, ma l’esito non è stato reso pubblico.

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