Progetto italiano per ‘difendere’ gli aerei dai raggi cosmici

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‘Difendere’ gli aerei dai raggi cosmici, le particelle provenienti dallo spazio profondo, è possibile grazie ad un progetto targato Italia. E’ la brillante idea che ha permesso ad un gruppo di studenti universitari di Tor Vergata di vincere la selezione per partecipare ad un programma a livello europeo. Il premio consiste nella possibilità di sviluppare e costruire uno strumento sperimentale e lanciarlo a bordo di un razzo o di un pallone aerostatico per essere studiato nell’ambito del programma Rexus/Bexus, creato in collaborazione tra ESA, SNSB, DLR e ZARM e rivolto a futuri ingegneri che hanno voglia di confrontarsi con le sfide dello spazio.

Il programma permette agli studenti di università e college di tutta Europa di installare esperimenti tecnologici e scientifici creati da loro a bordo di appositi razzi e palloni sonda. Ogni anno vengono lanciati due razzi e due palloni che portano con se’ gli esperimenti realizzati dai team studenteschi. Il progetto del gruppo italiano, si chiama NEMESYS (Neutron Effects on MEmory SYStems)e ha superato le due selezioni necessarie a partecipare al programma di sviluppo e lancio, previsto provvisoriamente per ottobre 2017. I ragazzi sono sette, tre laureati e quattro laureandi tutti in ingegneria elettronica, ma con diverse specializzazioni.

L’obiettivo dell’esperimento, spiega Tiziano Fiorucci, il responsabile delle comunicazioni del gruppo “è lo studio degli effetti degli impatti dei raggi cosmici sui sistemi elettronici della strumentazione di bordo di aerei o velivoli in genere, come droni ad alta quota o palloni aerostatici. Impatti che possono causare un malfunzionamento del sistema elettronico”. “Il compito di NEMESYS – spiega ancora – è di raccogliere dati su questi malfunzionamenti e metterli in relazione con l’ambiente esterno, quindi eventi atmosferici, campi elettromagnetici, e ancora temperatura, pressione, altitudine e posizione”. Un’idea brillante che ha fatto conquistare al gruppo un posto a bordo di un pallone aerostatico per piazzare il loro esperimento e avere la possibilità di osservare gli eventi che lo strumento rileverà. I giovani ingegneri hanno già progettato e costruito il loro prototipo e lo presenteranno a febbraio in Germania, nel quartier generale della Zarm, vicino Monaco, per poi farlo volare molto probabilmente ad ottobre, quando ci sara’ il lancio ufficiale del pallone, a Kiruna, in Svezia, dalla stazione di lancio Esa, Esrange Space Centre. Un sogno realizzato quindi, ma non del tutto, perche’ “se riuscissimo a trovare qualcuno interessato alla realizzazione del nostro progetto, un finanziatore, – dice Fiorucci – allora sarebbe perfetto”.

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