“La possibilità di ottenere un finanziamento che permetta una tranquillità economica per un arco temporale abbastanza lungo è sempre stato il sogno di tutti i ricercatori, soprattutto in Italia e a seguito della crisi economica globale che ha caratterizzato l’ultimo decennio. Questa opportunità si è presentata nel 2007, quando uscì la prima call di una nuova struttura in seno all’Unione Europea (Eu): l’European Research Council (Erc). All’epoca – racconta Giuseppe Materese (Istituto per l’endocrinologia e l’oncologia “Gaetano Salvatore”, Napoli), sull’Almanacco della scienza del CNR – mi avvicinavo alle progettualità della Eu impaurito dalle difficoltà burocratiche legate alla presentazione delle domande di partecipazione. E la sensazione fu la stessa anche quando venni a sapere che l’Erc avrebbe pubblicato un nuovo bando per giovani ricercatori, volto proprio a superare il muro della burocrazia e a puntare tutto “sull’eccellenza scientifica”, libera da ogni vincolo di tematica e di disciplina.
Una volta letto il bando realizzai subito che poteva costituire una possibilità e presentai la mia domanda nella call Erc-StG-2007. All’epoca il bando era strutturato diversamente rispetto a oggi: c’era un primo progetto ‘leggero’ detto step 1; se si passava questa fase si presentava il ‘full project’ completo (step 2); infine, se si superava lo step 2, si veniva convocati per l’Interview a Bruxelles. Con sorpresa, riuscii a superare tutte le fasi e alla fine del 2007 mi comunicarono che, su ben 9.800 domande presentate, avevo ottenuto il mio primo finanziamento Erc: ‘LeptinMS’ della durata di 40 mesi presso l’Hosting Institution, l’Istituto per l’endocrinologia e l’oncologia sperimentale (Ieos) del Cnr di Napoli. Questo risultato cambiò la mia vita di ricercatore, offrendomi visibilità e opportunità che non avrei mai immaginato.
Oggetto del finanziamento era lo studio degli effetti immunologici di un ormone prodotto dal grasso corporeo, la leptina, che – abbiamo scoperto – oltre a influire sull’assunzione del cibo incide sulla suscettibilità alla sclerosi multipla, una malattia demielinizzante del sistema nervoso centrale su base immunitaria. Grazie al progetto, abbiamo rilevato che la restrizione calorica e il blocco della leptina sono in grado di migliorare significativamente l’andamento della sclerosi multipla nel topo, aprendo così la strada a nuove terapie. Il progetto ci ha consentito di pubblicare diversi lavori scientifici sull’argomento e di avere una notevole visibilità nazionale e internazionale. Questo primo Erc ci ha permesso anche di arruolare valenti collaboratori, che hanno fatto crescere tutto il gruppo a livello scientifico. Un’opportunità che non sarebbe stata realizzabile senza l’Erc.
Terminato il progetto nel 2011, nel 2012 ho ripresentato una nuova domanda per un altro finanziamento Erc, denominato menTORingTregs, che ho ottenuto e che è tuttora in corso presso lo Ieos-Cnr e sarà attivo fino al 2018. Nel nuovo progetto, il tema di base è il modo in cui il metabolismo influenza l’immunità, ma questa volta l’attenzione è focalizzata su una molecola mTOR (mammalian Target of Rapamycin) presente nelle cellule e responsabile del ‘sensing’ intracellulare della disponibilità di alimenti quali zuccheri, lipidi e proteine. La proteina mTOR percepisce infatti nelle cellule la quantità di amminoacidi, glucosio e lipidi e più questa è alta nella cellula più si attiva e funziona; se invece abbassiamo i nutrienti la sua attività si riduce. È insomma una sorta di cartina al tornasole delle quandità di nutrienti nel mezzo cellulare.
Nel progetto in corso abbiamo incentrato la nostra attenzione sul modo in cui il complesso mTOR controlla la funzione di cellule T regolatorie (Treg), cha a loro volta controllano i processi infiammatori tipici delle malattie immunologiche e autoimmunitarie. Nel corso di questi anni, abbiamo compreso come il metabolismo riesca a influenzare la genesi delle cellule Treg e, quindi, la suscettibilità alle malattie autoimmunitarie. I nostri studi mirano a comprendere perché le malattie immunologiche sono sempre più frequenti nei Paesi ricchi e opulenti, mentre sono quasi assenti in quelli poveri e in cui vi è uno scarso apporto nutrizionale.
In conclusione, la possibilità di ottenere due finanziamenti Erc mi ha permesso di lavorare con serenità in un momento di scarsità di finanziamenti. Va detto però che dalla prima call del 2007, la competizione è cresciuta. In ogni caso, l’opportunità di presentare la domanda di finanziamento Erc rappresenta un’occasione unica, che va supportata al massimo da parte degli Enti di ricerca italiana e delle Università.”