Rigopiano, esperto: “Servono più investimenti sulle mappe di rischio valanghe”

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Servono più investimenti per migliorare il monitoraggio del manto nevoso in Abruzzo, in modo da elaborare mappe del rischio valanghe e strategie preventive che aiutino ad evitare catastrofi come quella dell’hotel Rigopiano: ne e’ convinto Daniele Bocchiola, docente di idrologia montana e cambiamento climatico del Politecnico di Milano, che individua un modello da seguire nell’associazione interregionale neve e valanghe (Aineva) dell’arco alpino. ”E’ possibile studiare scientificamente il rischio di valanghe, ma per farlo servono dati e informazioni”, afferma l’esperto in un video su YouTube. ”Nel nord Italia – prosegue – questi dati vengono forniti dall’Associazione neve e valanghe Aineva, che raccoglie i centri funzionali di varie Regioni, monitora il manto nevoso in maniera continua e raccoglie dati valanghivi.

Questo permette di capire le dinamiche che portano alla formazione delle valanghe e il grado di eccezionalita’ degli eventi, sia in termini di nevicate sia in termini di distacco e propagazione delle valanghe. In altri contesti come in Abruzzo, per quanto ne so, vi e’ un’informazione minore – sottolinea Bocchiola – quindi e’ probabilmente necessario che reti di misura nivometrica vengano istituite e usate per studiare nel tempo l’andamento del manto nevoso”.

Questo permetterebbe di capire il grado di eccezionalita’ degli eventi e faciliterebbe l’individuazione delle zone piu’ a rischio. ”Studiando l’intensita’ degli eventi di precipitazione nevale – continua l’esperto – si possono costruire delle mappe del rischio usando dei modelli matematici. Ci sono delle linee guida che permettono di valutare dove la valanga puo’ colpire e con quale violenza. In queste zone e’ necessario predisporre opportune contromisure: ove vi siano zone abitate, beni o persone a rischio, e’ importante costruire opere di protezione come mura e dighe para-valanghe”.

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