Con oltre 400 pazienti in più il numero dei trapiantati raggiunge quest’anno quota 3736: si tratta del numero più alto mai ottenuto in Italia, ma anche dell’incremento maggiore, il 13% rispetto all’anno precedente. Il dato complessivo registra 3.736 trapianti da donatore cadavere e vivente contro i 3.327 del 2015 e mostra una crescita nell’attività trapiantologica per tutti gli organi:2086 per il rene contro i 1882 del 2015, 1235 per il fegato contro i 1049 del 2015, 267 per il cuore (erano stati 246), 154 contro 112 per il polmone e 69 per il pancreas contro i 50 del 2015. Il numero complessivo di donatori di organi sfiora quota 1600: anche qui un risultato straordinario ottenuto grazie a incrementi registrati su tutto il territorio nazionale. I dati delle donazioni e dei trapianti in Italia sono stati presentati oggi al ministero dalla Salute dal ministro Lorenzin insieme al direttore del Centro Nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa. I donatori utilizzati dopo accertamento di morte superano per la prima volta quota 1300 e fra questi si registrano diverse donazioni con criteri cardiocircolatori, cioè con una modalità che potrebbe ulteriormente sviluppare le donazioni e i trapianti in Italia, così come sta avvenendo nelle principali nazioni europee. Per la prima volta le liste dei pazienti in attesa di un rene o di un polmone sono non solo stabili, ma in diminuzione rispetto all’anno precedente. La lista del rene ha fatto un balzo in avanti di 300 pazienti. Stabile quella di chi è in attesa di un fegato, mentre cresce la lista cuore ma, spiegano gli specialisti, “questo accade per via dell’uso dei cuori artificiali che incrementano la platea dei trapiantabili”. Aumentano anche i donatori di staminali emopoietiche, cioè di midollo osseo (sono circa 500mila), così come i trapianti che ci vedono per numero effettuato ai primissimi posti della classifica europea anche per il 2016. Nonostante, però, gli aumenti registrati in Campania, Sicilia e Puglia e i livelli del Lazio, ormai sulle media nazionale, rimane evidente la differenza fra Nord e Sud del Paese. Anche le opposizioni alla donazione, formulate dai familiari dei donatori in assenza di una esplicita dichiarazione in vita, sono più elevate al Sud rispetto al nord . “La riduzione di questo fenomeno rappresenta la sfida principale per il 2017 – sottolineano gli addetti ai lavori – per questo vorremmo lanciare e rilanziare su tutto il territorio nazionale le campagne sulla cartà d’identità nei Comuni e “Diamo il meglio di noi”. Ad oggi gli italuani che hanno deciso di registrare al proprio Comune il consenso alla donazione di organi e tessuti al rinnovo della carta di identità sono oltre 380mila nelle 1350 amministrazioni che hannoattivato la procedura.
Sanità: aumentano i trapianti e le donazioni, scendono le liste d’attesa
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