Smog, Bonelli (Verdi): 84.400 vittime l’anno

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“84.400 vittime all’anno nel nostro Paese stimate dall’Agenzia Europea dell’Ambiente a causa dell’inquinamento e a questo dato bisogna unire lo studio della rivista medica Lancet che collega lo smog ai danni al cervello”. Lo sottolinea in una nota Angelo Bonelli, dell’esecutivo nazionale dei Verdi. “Esattamente un anno fa – ricorda – abbiamo presentato ai titolari dei dicasteri all’Ambiente, della Salute e delle Infrastrutture il nostro dossier Di smog Si Muore (http://verdiroma.it/wp-content/uploads/2015/12/di-SMOG-si-muore.pdf) nel quale avevamo snocciolato dati e cifre che descrivono l’emergenza inquinamento in Italia: 84.400 vittime all’anno nel nostro Paese a causa dello smog (dati Agenzia Europea dell’Ambiente), 226 miliardi di euro di spese e di perdite per la collettività che rappresenta il 14,6% del Pil italiano (statistiche dell’Oms), 25mila decessi l’anno in meno grazie alla la completa adesione ai limiti di legge previsti dalla normativa europea e nazionale (progetto Vias)”. E, ancora, secondo Bonelli “nelle zone più inquinate di Roma, come l’Aurelia, c’è un aumento della mortalità del 7% rispetto alla media per lo smog , in tutta la Capitale più di 1000 morti/anno (progetto Vias)”. “In Italia è assodato che ci sia una emergenza sanitaria legata all’inquinamento – prosegue l’ecologista – ma la politica (sia al Governo che all’opposizione) non sta affrontando con la necessaria determinazione il problema. Per questo chiediamo ancora una volta che ci sia una sessione straordinaria del Parlamento a Camere riunite che discuta dei provvedimenti strutturali da adottare per contrastare questa emergenza sanitaria. Tra l’altro l’inquinamento del traffico spesso si somma a quello delle grande aree industriali che coinvolgono tutto lo stivale: da Priolo a Taranto passando per Piombino e Trieste.” “Questa emergenza – conclude Bonelli – oltre ad avere gravi conseguenze sanitarie rappresenta un costo sociale elevatissimo per tutta la collettività e costi economici sicuramente superiori a quelli necessari per i provvedimenti preventivi che abbiamo indicato nel nostro dossier. Ancora una volta invitiamo il Governo a farsi carico del problema urgentemente”.

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