Spazio, da Nespoli a Marte: l’Italia chiude questo 2016 da hit parade

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Dalla scoperta delle onde gravitazionali all’avvio del lanciatore Vega C fino alla missione europea di esplorazione di Marte e all’annuncio della nuova missione dell’astronauta Paolo Nespoli. L’Italia dello spazio chiude il 2016 con una top ten di eventi che classificano il nostro Paese tra i più attivi nelle missioni in orbita, sia a livello internazionale che nazionale. E, per celebrare le tappe spaziali italiane più salienti nell’anno appena trascorso, l’Agenzia Spaziale Italiana ha scandito una vera e propria ‘hit parade’.

Credit: ESA/NASA

Il calendario delle missioni spaziali italiane dello scorso anno comincia con due date, l’11 febbraio ed il 6 giugno, che hanno molto in comune: le onde gravitazionali. Risale all’11 febbraio dello scorso anno, infatti, l’annuncio della collaborazione Ligo-Virgo di aver provato l’ipotesi di Einstein sulla esistenza delle onde gravitazionali, increspature dell’universo prodotto da immani eventi come la fusione di buchi neri. Mentre il 6 giugno viene sancito il pieno funzionamento dell’esperimento Lisa Pathfinder per la rilevazione delle onde gravitazionali dallo spazio. Si passa quindi al 5 luglio scorso, quando la sonda Juno ‘abbraccia’ il pianeta gigante e mai nessuno prima di lei si era spinto così vicino a Giove, le cui tempeste radioattive possono mettere a rischio qualsiasi sonda. In quella sonda c’è molta Italia, ulteriore conferma dello stretto legame esistente tra Nasa e Asi. È, invece, il 12 agosto quando l’Europa dice sì a Vega C.

Il lanciatore a maggioranza italiana ha dimostrato efficienza e capacità, tanto da indurre l’Europa dello spazio a investire su questo prodotto che ha le sue radici a Colleferro ,nel Lazio. Il vertice di Parigi a novembre e la ministeriale dell’Esa a dicembre, a Lucerna, ne sanciscono la nuova generazione. Si arriva al 30 settembre quando finisce la ‘corsa’ di Rosetta che atterra lentamente sulla sua cometa 67P. Quella di Rosetta, 10 anni di viaggio e 7 miliardi di chilometri nello spazio, è una delle missioni più importanti del genere umano e pone l’Europa, con l’Esa, all’avanguardia: mai nessun paese prima ad ora aveva provato ad atterrare sulla superficie di una cometa. Lo ha fatto Philae, il lander della missione, in maniera imperfetta forse, ma superando ogni altro limite tecnologico e scientifico raggiunto. Una missione molto italiana, come il nome del lander che si deve ad una, allora, studentessa della Lombardia.

Il 19 ottobre è la volta di Marte. L’orbiter Tgo della missione ExoMars 2016 sgancia il lander Schiaparelli verso il pianeta rosso con a bordo i suoi tre esperimenti: Amelia, Inrri e Dreams. Tutta scienza e tecnologia italiana e d’altronde il nome del lander ne è testimonianza. Il lander non ha però fortuna perchè, a poco meno di 4 chilometri dal suolo marziano, il computer di bordo va in confusione spegnendo i retrorazzi. Ma alla fine, sottolinea l’Asi, è stato comunque un gran bel risultato e se il lander ha fatto il 50% del dovuto, la sonda Tgo – con la fotocamera a tecnologia italiana CaSSis a bordo – sta lavorando alla grande. Altra tappa dell’Italia nello spazio è l’8 novembre. L’Unione Europea decide di dotarsi di una costellazione satellitare dedicata all’Osservazione della Terra per uso ambientale, geologico, agricolo. E l’Italia, con il sistema Cosmo SkyMed pronto per la sua seconda generazione, è all’avanguardia nel settore, così come l’industria nazionale è tra i principali contraenti per la realizzazione di Copernicus, il maxi programma satellitare europeo di osservazione della Terra.

Il 24 novembre è la volta dell’astronauta italiano dell’Esa Paolo Nespoli che annuncia la sua missione Vita, una missione Asi-Nasa che vede il ritorno di Nespoli, a fine maggio 2017, sulla Stazione Spaziale Internazionale, a ben 60 anni compiuti. Gran parte dei 13 esperimenti della missione sono dedicati alle scienze della vita: di qui il nome con cui è battezzata la missione a bordo della Iss. Il 30 novembre per la sonda Cassini inizia il gran finale. La missione Cassini-Huygens è frutto di una collaborazione tra Esa-Nasa-Asi, partita nel 1997, dal 2004 sta studiando Titano e il sistema di Saturno. Prolungata due volte, ne è stato deciso il destino finale per il 2017. Il 4 dicembre arriva l’annuncio di spazioporto in Italia. È quanto prevede l’accordo firmato tra la Virgin Galactic, l’impresa per i voli suborbitali del miliardario inglese Richard Brenson, e Altec, la società co-partecipata Asi- Thales Alenia Space Italia. L’accordo mette l’Italia all’avanguardia nel settore del volo spaziale commerciale o nella sperimentazione in microgravità low cost. Infine, il 5 dicembre, tappa fondamentale per il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo. Il primo ad averlo ipotizzato è stato il britannico Neil Kinnock nel 1984, ma è stata l’Italia tra i primi Paesi a sostenerlo con stanziamenti ad hoc. Tant’è che una parte della fornitura dei servizi derivanti è affidata alla Telespazio, società Leonardo-Finmeccanica e Thales. E, dopo anni trascorsi per la realizzazione del sistema, si avvia finalmente la fase sperimentale per l’utilizzo dei satelliti Galileo.

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